Se ne è discusso per un mese circa, ma alla resa dei conti la soluzione è stata trovata in una maniera molto più indolore di quello che si sarebbe potuto pensare quando il dibattito era al culmine. Alla fine, farà tutto (o quasi) la Fondazione della Cassa dei Risparmi di Padova e di Rovigo. E’ spuntato in grande celerità un piano B per consentire la cessione del “Cubo” di viale Porta Adige, l’edificio universitario la cui vendita è ritenuta necessaria per salvare il Censer, attuale proprietario, dal fallimento altrimenti annunciato. La prima ipotesi di vendita e successivo contratto di affittanza da parte del Cur era stata osteggiata dal sindaco di Rovigo Massimo Bergamin, che la riteneva troppo onerosa e troppo rischiosa per Palazzo Nodari. Non aveva tutti i torti, o quantomeno non doveva essere quella l’unica strada percorribile, vista la celerità con la quale si è concretizzato un piano B che consente di risolvere tutte le problematiche. Soprattutto, Palazzo Nodari non se la sentiva di impegnare le casse pubbliche per un periodo tanto lungo quando auspicava l’acquirente dell’immobile che lo avrebbe poi affittato. Il lieto fine è stato annunciato nel pomeriggio di venerdì 23 ottobre la Fondazione della Cassa dei risparmi di Padova e Rovigo. “Il Consiglio di amministrazione della Fondazione - spiega la nota stampa - ha deciso di procedere alla sottoscrizione del contratto di locazione dell’immobile in questione, una volta perfezionata la sua cessione al Fondo etico di social housing ‘Veneto Casa’. Costituito nel 2008 su iniziativa della Regione del Veneto, Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, Fondazione di Venezia e gruppo Intesa Sanpaolo, il Fondo ‘Veneto Casa’ ha finora realizzato progetti di edilizia sociale sul territorio regionale per circa 90 milioni di euro e nuove prospettive di investimento per ulteriori 100 milioni”. In parole povere, il nuovo schema prevede che il Fondo etico acquisti l’immobile dal Censer, che in questo modo avrà una iniezione di liquidità con la quale si spera di potere evitare il fallimento. C’è ottimismo ma non ci sono certezze, dal momento che lo scorso inverno il collegio sindacale aveva lanciato un monito chiaro, sulla questione. In sostanza, se da una parte si sottolineava come la vendita fosse l’unico modo per evitare nell’immediato il fallimento, dall’altra si lanciava anche un monito: la cessione dovrà essere seguita da un riequilibrio, poiché verrà anche meno l’incasso dell’affitto. Il canone annuo sarà poi pagato al nuovo proprietario della Fondazione Cariparo stessa. “La scelta della Fondazione - prosegue la nota - di procedere direttamente alla sottoscrizione della locazione dell’immobile rappresenta la risposta ai problemi tecnico amministrativi evidenziati dal Cur, Consorzio universitario Rovigo nell’assumere il ruolo di locatario. Una scelta fatta con forte senso di responsabilità nella consapevolezza che la mancata stipula del nuovo contratto di affitto avrebbe provocato l’annullamento della vendita dell’immobile e le conseguenti pesanti ripercussioni economico-finanziarie sul Censer. La Fondazione valuterà in prosieguo le modalità di affidamento della conduzione della sede universitaria”. Insomma: alla fine è stata trovata una soluzione che ha soddisfatto tutti. Almeno per ora. Il commento del sindaco L’epilogo della vicenda relativa alla vendita del Cubo è stata giustamente letta dal sindaco Bergamin come una vittoria politica: è passata infatti la linea di Palazzo Nodari di non firmare contratti di affitto con clausole giudicate veri e propri capestri penalizzanti per la pubblica amministrazione. “Forse non avevamo così torto - dice infatti il primo cittadino Bergamin - a evidenziare che certe clausole del contratto erano inopportune per il Comune di Rovigo. Sono soddisfatto che si sia giunti ad una soluzione, quella che auspicavo per il prosieguo delle attività universitarie nella nostra città”. Soddisfazione innegabile, per il primo cittadino Massimo Bergamin, dopo che il caso relativo alla vendita del cosiddetto “Cubo” (l’edificio universitario di viale Porta Adige di proprietà del Censer) è andata in porto, ma senza dovere sottoscrivere un contratto di affitto che Palazzo Nodari vedeva come fumo negli occhi”. Alla fine la cessione si è comunque perfezionata, ma non sarà il Cur a pagare l’affitto al nuovo proprietario, quanto piuttosto la Fondazione Cassa dei risparmi di Padova e Rovigo. “Non abbiamo mai messo in discussione - prosegue Bergamin - il ruolo della Fondazione, meno che meno quello dell’Università che rappresenta per tutto il nostro territorio un volano di futuro e sviluppo economico e sociale”. “E’ per questo che già da lunedì 26 ottobre il nostro obiettivo sarà quello di trattare il trasferimento della Facoltà di Giurisprudenza da viale Marconi a Palazzo Angeli in sinergia proprio con la Fondazione Cariparo”. Come dire: scongiurato il peggio, ora si può pensare a crescere e a portare l’Università ancora più in centro città”. Elisa Dall'Aglio
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