L'appello di Fiab Rovigo alle amministrazioni è di abbassare il limite di velocità per ridurre il numero e la gravità degli incidenti
Morire camminando. Questa è l'amara verità che emerge dalla cronaca di questi ultimi mesi nella provincia polesana. In contesti diversi, spesso urbani e, cosa ancora più inquietante, attraversando la strada sulle strisce. Fiab Rovigo ha quindi lanciato un appello alle amministrazioni comunali per invitarle ad impegnarsi concretamente per rendere le proprie aree urbane più sicure e diventare città 30. Una scelta doverosa per la sicurezza: secondo i dati Aci-Istat, infatti, il 55% degli incidenti avviene in ambito urbano (che sale al 74% per il capoluogo). “Abbassare il limite di velocità ci permetterebbe di ridurre il numero – spiega Fiab – ma, soprattutto, la gravità degli incidenti, considerando anche che il tasso di pericolosità delle strade polesane è il più alto del Veneto e che la possibilità di sopravvivenza per un pedone o ciclista ai 30km/h è di 9 su 10 e già ai 50km/h si riduce a 1,5”. Una scelta doverosa però anche per la salute dell’ambiente: una quattroruote (a prescindere dall'alimentazione) inquina meno se va più piano. E per il benessere delle persone: l’Azienda europea per l'ambiente riferisce che almeno un 1 europeo su 5 è esposto a livelli di rumore ritenuti dannosi per la salute; il traffico urbano ne è la principale fonte. “Come associazione siamo fermamente convinti che non ci siano alternative credibili per migliorare la qualità della vita dei nostri Comuni – conclude Fiab – ma deve esserci uno scatto d'orgoglio e presa di coscienza reale, concreta che vada oltre qualche blando segnale verticale indicante i 30 km/h”.
Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter