Sono oltre 600 i capi di selvaggina che sono stati consegnati in beneficenza dall’ufficio Caccia della Provincia ai Frati Cappuccini di Rovigo a conclusione delle operazioni di ritiro dei prodotti sequestrati dal Corpo Forestale dello Stato e andati all’asta su disposizione del Gip del tribunale di Rovigo. Al centro operativo di via Grandi dove era stata allestita la consegna si sono presentati quanti avevano partecipato all’offerta aggiudicanosi complessivamente 83 lotti, dei 144 messi all’asta, versando quasi 5000 euro che la Provincia poi girerà alla Regione Veneto. Grouse, beccacce, morette e alzavole cacciate oltre frontiera, ma incappate nella legislazione italiana sul divieto di vendita, detenzione per vendita e acquisto di uccelli appartenenti a determinate specie, finiranno nella mensa dei poveri dei Frati Cappuccini della città. Venerdì scorso l’apertura delle offerte presentate unicamente per il consumo del prodotto “ad esclusivo uso personale” e da quanti “non effettuano attività commerciale della tipologia di fauna selvatica oggetto di vendita”. Delle 17 richieste pervenute ben 9 sono arrivate dalla provincia vicentina, cinque dal Polesine, due dalla padovana ed una dal veronese.
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