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Disservizi postali a Rovigo, interrogazione a Montecitorio

posteI disservizi delle Poste di Rovigo sono approdati a Montecitorio. “Il Ministero dei Trasporti conferma che nei Comuni di Rovigo e Polesella oltre che nell’area di Occhiobello si sono riscontrate alcune criticità sul servizio postale - fa sapere l’on. Pd Diego Crivellari che ha depositato l’interrogazione -, ma che comunque sarebbero rientrate dopo poche settimane. In una parte considerevole del territorio polesano è in corso la riorganizzazione dei processi di recapito”. La risposta del Ministero allegata al Bollettino della Commissione Trasporti è arrivata lo scorso 14 marzo. I quesiti dell’interrogazione dell’on. Crivellari sono stati argomentati spiegando che la rimodulazione del servizio si deve alla riforma del sistema, nazionale e comunitaria, allacciata a due importanti punti nodali che segnano la novità del riordino. Infatti la vigilanza e il controllo della qualità spettano non più al Ministero ma all’Agcom, Agenzia per la Garanzia delle Comunicazioni, e la nuova linea di 'politica industriale' riconduce la 'capillarità' della distribuzione a un 'asset strategico', a un’idea che implica pertanto la razionalizzazione. Nella nota del Ministero si legge esattamente che "Poste Italiane si è impegnata a ricercare e valutare prioritariamente ogni possibilità di potenziamento complessivo dei servizi, anche attraverso accordi con le Regioni e gli enti locali, dando seguito all’indicazione del Ministero secondo cui l’ipotesi di intervento in riduzione debba essere confinata come estrema ratio”. La replica ministeriale appare non 'tassativa' riguardo ai 'tagli', ma dialogante con le amministrazioni locali che possono tracciare proposte per bilanciare redditività della rete ed efficace distribuzione. I disagi, fisiologici nella prima fase del cambiamento, si sono effettivamente verificati e l’on. Crivellari osserva puntualmente che “le Poste intervengono su diritti essenziali con la conseguenza che eventuali ritardi o omissioni giustificano le proteste soprattutto se consideriamo le fasce deboli, come gli anziani in piccoli centri. Dal momento che il riassetto in atto è il frutto di una sperimentazione graduale, se i disservizi dovessero permanere si potrebbe richiedere di accelerare la verifica della riforma anticipandola alla scadenza fissata di febbraio 2018. Se la cabina di regia è la Regione con la mediazione delle istituzioni comunali e provinciali l’obiettivo è raggiungibile”. Daniela Muraca
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