Cerca

Test Miles 33

Scopri tutti gli eventi

EVENTI

Sport

Riaperta la Casa dello Sport, nel ricordo di Giuseppe “Beppe” Osti

Le pareti della sala mediateca saranno personalizzate con un murales a tema sportivo, realizzato dagli studenti del liceo artistico “Celio – Roccati”

Riaperta la Casa dello Sport, nel ricordo di Giuseppe “Beppe” Osti

inaugurazione sala mediateca Giuseppe Osti

“Era spinto da una passione fortissima per lo sport, per i valori che rappresenta. E quando tornava a casa dopo che era riuscito ad organizzare un evento sportivo stanco ma felice diceva a me a mia mamma: “Spero che sia arrivata tutta l’energia che ci ho messo e che in un prossimo futuro queste iniziative saranno ricordate”. A parlare è Maria Elena Osti, figlia di Giuseppe “Beppe”, affiancata dalla moglie Lena, al quale sabato 22 marzo, in occasione dell’inaugurazione della Casa dello Sport è stata intitolata la sala mediateca e scoperta una targa a lui dedicata: “in memoria a Giuseppe Osti, storico presidente del comitato provinciale del Coni di Rovigo che nel 1998 aprì per la prima volta la porta di questa sala donandola a tutto il movimento sportivo polesano”. Una cerimonia avvenuta all’indomani del giorno del suo compleanno (il 21 marzo avrebbe compiuto 83 anni, ci ha lasciati il 18 dicembre del 2023), nella stessa location che nel 1998 grazie ad una sua idea e alla fondamentale collaborazione con Francesco Canella, fondatore dei Supermercati Alì (venuto a mancare a gennaio dello scorso anno a 92 anni) vide il primo taglio del nastro del Palazzo delle Federazioni Sportive: viale Porta Adige, 45/g, adiacente al centro commerciale Alìper di Rovigo. Dal 1998, e fino al settembre del 2024, questi spazi hanno accolto 15 federazioni sportive aderenti al Coni e una sala riunioni che in questi 26 anni è stata utilizzata dal mondo dello sport polesano per ogni forma di attività. Poi, a settembre del 2024, il Palazzo delle Federazioni Sportive chiude i battenti, quasi sotto silenzio. Ma alcuni organismi sportivi non si sono dati per vinti e come nel 1998, la sponda vincente è stata ancora una volta Alì Spa, nella persona di Gianni Canella, figlio di Francesco, con il quale è stata trovata una forma di convenzione ideale al mondo dello sport e riaprire le porte alla rinnovata Casa dello Sport.  All’inaugurazione era presente il fratello di Francesco Canella, Pietro col nipote Matteo. “Bello proseguire un progetto così longevo, possiamo dire che la Casa dello Sport continua ad essere un inquilino importante per ciò che rappresenta, le parole di Matteo Canella, seduto al fianco di Lena, moglie di Osti. Prima di scoprire la targa c’è stata la benedizione della rinata Casa dello Sport con il vescovo Antonio Pavanello, alla presenza del sindaco Valeria Cittadin con il vice Andrea Bimbatti, del presidente della Provincia Enrico Ferrarese, dell’assessore regionale Valeria Mantovan. Non hanno voluto mancare alla cerimonia amministratori di quei tempi, da Fausto Merchiori a Paolo Avezzù, Renato Borgato, Antonio Saccardin, Giancarlo Moschin, tanti dirigenti sportivi di enti che hanno collaborato con Beppe Osti. “Beppe Osti è stato tante cose: insegnante, amministratore, sportivo, appassionato di cultura, un protagonista della vita pubblica rodigina capace di guardare sempre un po’ più avanti, ha detto il sindaco di Rovigo Valeria Cittadin. La Casa dello Sport è il frutto della sua visione, realizzata nel 1998, e ancora oggi unica nel Veneto: un luogo dove lo sport non è solo agonismo, ma confronto, collaborazione, identitàsemplice ma profondo. Perché certe eredità non si archiviano: si onorano, si raccolgono e si portano avanti.” Fu antesignano per tante cose, dall’iniziativa del TOP 50, all’agenda sportiva, un diario annuale in cui erano raccolte le figurine di tanti giovani delle varie discipline sportive, fino all’album dei futuri campioni, anno 2006. Alla fine del suo quarto e ultimo mandato aveva pensato di realizzare una pubblicazione, Mirabiles, riguardante le stelle al merito sportivo polesane, il cui incipit era il pensiero di un poeta tedesco Joahnn Paul Richter “Il ricordo è l’unico paradiso dal quale non possiamo venir cacciati”.

Cristiano Aggio

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Edizione