La presidente della Casa di Abraham Susanna Carlesso racconta la realtà dell'associazione nel suo decennale.
Susanna Carlesso, presidente dell'associazione Casa di Abraham, traccia un bilancio su quello che è stato il 2022, un anno molto significativo, dato che era il decennale dalla nascita di questa realtà, partita in sordina da Borsea e arrivata poi a Grignano Polesine, nell'ex sede della Comunità Incontro di don Gelmini. “È stato un anno spettacolare per la nostra casa, ma ci sono state anche delle difficoltà - afferma Carlesso -. Ci è stato approvato un progetto sul welfare, dalla Fondazione Cariparo, che sta andando avanti bene, e ci è inoltre stato finanziato un progetto sull'accoglienza diurna, per persone sole, in depressione, con inizio di Alzheimer. Questo attraverso i fondi dell'8 per mille, della Chiesa Cattolica, da parte della Caritas diocesana di Adria-Rovigo. Abbiamo poi fatto una grande festa, in occasione dell'inaugurazione del club Passione Rossoblù e abbiamo ricevuto diverse donazioni. La più significativa, giunta poco prima delle feste natalizie, è stata quella del famoso cantante Zucchero Fornaciari, che si è fatto prossimo nella nostra casa, portando anche tanto entusiasmo. Non sono mancati preziosi contributi anche dalla Federazione nazionale pensionati della Cisl di Padova e Rovigo, dal neo nato circolo Na scarpa e un zocolo, partito per poter sostenere le spese della nostra casa di accoglienza”. Il 2022 si è chiuso con la scomparsa del cuoco Michele Ambrosini, morto a 52 anni il 28 dicembre, a causa di un male incurabile, che lo aveva colpito un anno fa. “Abbiamo perso un amico, un fratello, un uomo. È stata sicuramente la parte più dolorosa dello scorso anno, ma che ci ha insegnato molto, anche a superare i muri e le difficoltà. Ha avuto la forza di far partire il circolo Na scarpa e un zocolo. Per tutti era un “orso” ma dal cuore tenero e generoso. Gli ospiti della nostra struttura sono rimasti in 19. Nonostante la morte del nostro cuoco, avvenuta pochi giorni prima della serata evento di Capodanno, abbiamo deciso di confermare l’iniziativa, perchè era la volontà di Michele. Il suo posto in cucina lo prenderò io, come da lui stesso richiesto, prima di morire. Per me non sarà un peso, ma anzi sarà una bella eredità, che mi servirà anche a vivere in maniera più distensiva i momenti nella mia associazione”. Marco Scarazzatti
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