La Procura di Rovigo ha convalidato l'arresto del professionista al quale la polizia postale ha sequestrato ingente materiale pedopornografico
E’ stato convalidato dalla procura di Rovigo l’arresto del medico di 34 anni, classe 1989, residente in Polesine e in servizio presso l’Ospedale di Rovigo dell’Azienda Sanitaria Polesana Ulss 5. L’udienza di convalida è avvenuta giovedì 23 novembre. Lo ha reso noto il procuratore della Repubblica di Rovigo Manuela Fasolato dopo la maxi indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Milano che ha smantellato un'associazione per delinquere finalizzata allo sfruttamento ed abuso di minori online e per possesso di materiale pedopornografico. Dieci gli arresti in tutta Italia, compresa la città di Rovigo dove il medico si trova detenuto presso il carcere . Il reato è stato accertato il 21 novembre scorso, in flagranza di reato presso l’abitazione del professionista perché sempre secondo quanto dichiarato dalla procura rodigina il medico “Si procurava e deteneva un ingente quantitativo di materiale pornografico realizzato utilizzando minori degli anni diciotto, fatto aggravato dalla ingente quantità di materiale pedopornografico detenuto, fatti emersi a seguito della perquisizione dell’indagato eseguita dalla Polizia Postale e delle Comunicazioni Lombardia – Centro operativo per la sicurezza cibernetica in base a decreto di perquisizione emesso dalla Procura di Milano nell’ambito di un procedimento pendente nei confronti di più soggetti, tra cui G.N., per associazione a delinquere e pornografia minorile”. “La misura cautelare in carcere è stata richiesta dalla Procura della Repubblica di Rovigo per la gravità dei fatti contestati in ipotesi accusatoria e per il pericolo di reiterazione di analoghi reati e in considerazione della competenza della Procura distrettuale ex art. 51 cpp per il reato contestato, la richiesta di misura cautelare è stata avanzata anche ai sensi dell’art. 27 cpp, norma che disciplina le misure cautelari disposte da giudice che contestualmente o successivamente si dichiari incompetente” conclude la nota del procuratore dottoressa Manuela Fasolato.
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