Alcuni amministratori del settore giovanile del Rovigo Calcio denunciano lo stato di degrado
I campi da calcio dello stadio “Francesco Gabrielli” sono stati oggetto di una lunga contesa estiva. Ad un certo punto erano diventati più simili ad una spiaggia dove si gioca beach volley che non ad un manto erboso adatto al calcio. Le foto scattate tra fine giugno e metà luglio hanno evidenziato una situazione a dir poco imbarazzante. “I campi C e D sono praticamente invasi da sabbia, questo anche perché l’impianto di irrigazione non pompa più acqua, ma terra - afferma Alessandro Unicini, uno dei responsabili del settore giovanile del Rovigo Calcio - Il problema si trascina da marzo, quando con la siccità si erano manifestate le prime avvisaglie. Avevamo contattato l’amministrazione comunale di allora, che a parte chiamare una ditta per un sopralluogo, non ha fatto nulla. Tutto si era calmato con maggio, viste le piogge abbondanti, per poi peggiorare ulteriormente con giugno, visto il sole torrido. Il rischio è quello che si debbano rizollare tutti i campi. Sarebbe bastato poco, ossia collegare la pompa d’acqua che c’è vicino agli spogliatoi del campo A, per sistemare almeno quello. E poi si sarebbe potuto acquistare un tubo di circa 200 metri, per innaffiare gli altri campi. Non credo fossero queste delle cifre folli e impossibili”. Lo stato dei campi di gioco dello stadio Gabrielli è stato definito pietoso: il manto erboso stava letteralmente bruciando, nell’attesa di interventi da parte del Comune. “La proprietà del Rovigo Calcio non pare minimamente interessata a questa vicenda, tanto più che abbiamo dovuto andare noi del settore giovanile a colloquio con la nuova amministrazione rodigina - prosegue Uncini - All’amministratore unico Maurizio Formenton viene contestato il fatto, che sarebbe bastato poco per acquistare dei tubi di gomma e utilizzare almeno l’acqua potabile, temporaneamente per evitare che l’erba morisse. In un mese non è stato nemmeno in grado di aggiustare la pompa d’irrigazione”. Marco Scarazzati
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