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Padova: bambina di 12 mesi colpita da miocardite salvata in ospedale

La piccola di Lozzo Atestino è stata salvata grazie alla competenza dei medici di Padova

pediatria padova

Il polo di pediatria di Padova è uno dei più importanti d'Europa e presto subirà un significativo ammodernamento della struttura, approvato due anni fa.

Lozzo Atestino (PD). Una bambina di appena dodici mesi ha rischiato la vita a causa di una miocardite. Un racconto di paura, speranza e gratitudine, che mette in luce l'importanza della tempestività e della competenza medica.

Era il 7 agosto quando i genitori hanno notato che la loro bambina respirava con difficoltà. Presi dal panico, l'hanno portata immediatamente al pronto soccorso di Schiavonia. Qui, i medici hanno subito compreso la gravità della situazione: la bimba era affetta da miocardite. La diagnosi è stata una doccia fredda per i genitori, ma ha permesso di avviare tempestivamente le cure necessarie. La miocardite è infatti un'infiammazione del tessuto muscolare del cuore e tende a colpire più spesso i giovani. Spesso ha origine virale e, nei casi più gravi, rappresenta un concreto pericolo di morte. I sintomi possono variare e includere affaticamento, respiro affannoso, gonfiore e palpitazioni. Solo una visita medica, con esami specifici, può portare a una diagnosi corretta.

La piccola è stata quindi trasferita all'Azienda Ospedaliera di Padova, dove è stata ricoverata in terapia intensiva pediatrica. Questo reparto è un'eccellenza nel panorama nazionale, sia dal punto di vista assistenziale che di formazione e ricerca. "Mia figlia è ancora in ospedale, ma per fortuna sta rispondendo bene ai farmaci," racconta la mamma, con gli occhi lucidi di commozione. "Senza l'intervento dei professionisti, mia figlia potrebbe oggi anche non essere qui con noi a farsi coccolare." Il reparto di terapia intensiva pediatrica dell'Azienda Ospedaliera di Padova conta dieci posti letto attrezzati per il monitoraggio intensivo dei parametri vitali e per la ventilazione meccanica. Ogni anno accoglie circa quattrocentocinquanta pazienti, dalla nascita fino ai 18 anni, di cui il 20% proviene da fuori regione. La diagnosi e l'intervento immediato del personale medico sono stati fondamentali per il salvataggio della bambina, che avrebbe contratto l'infiammazione a causa di un virus.

La madre, che ha altri quattro figli, non ha mai lasciato il fianco della bimba. Ha trascorso giorni e notti in ospedale, alimentata dalla speranza e dalla determinazione di vedere la sua piccola tornare a casa. "Grazie all'enorme scrupolo e all'elevata professionalità dell'equipe di medici, è stato possibile capire che era stata colpita da una miocardite," testimonia la signora. 

La donna ha elogiato ripetutamente l'accoglienza affettuosa e professionale che entrambe le strutture ospedaliere hanno riservato alla figlia. "Voglio ancora ringraziare tantissimo tutto il personale degli Ospedali Riuniti Padova Sud," conclude la signora, "che ha permesso a mia figlia di salvarsi, in particolare mi riferisco ai professionisti del pronto soccorso, della pediatria e ai soccorritori." Ora le terapie continuano nel tentativo di riportare la figlia a una vita normale, mentre la famiglia attende con ansia una svolta positiva.

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