Cerca

Test Miles 33

Scopri tutti gli eventi

EVENTI

Pubblica sanità

Disturbi alimentari: crescono i casi e si abbassa l'età, attivato il servizio di pasti assistiti a Verona

Dal 6 maggio, il Policlinico di Verona ha avviato un servizio diurno per l'assistenza ai pasti, rivolto a giovani con disturbi alimentari

Disturbi alimentari

Immagine di repertorio

Il fenomeno dei disturbi alimentari è in crescita e colpisce fasce di età sempre più giovani. Dal 6 maggio scorso, il Policlinico di Verona ha attivato un servizio diurno di assistenza ai pasti per le persone che soffrono di disturbi alimentari, dall'anoressia alla bulimia nervosa, fino al mangiare incontrollato.

Il nuovo servizio risponde a una necessità sempre più pressante, garantendo un day service ospedaliero che ha come fulcro l'assistenza al pasto, momento critico per l'utenza, e offre una serie di attività di tipo riabilitativo e psicoterapico.

Il servizio, attivo dal lunedì al venerdì, accoglie quotidianamente una decina di utenti dai 14 anni in su, prevalentemente ragazze, ma anche qualche ragazzo. Quest'unità offre una proposta intermedia tra l'ambulatorio e il ricovero ospedaliero, che da anni era richiesta ma che solo dopo il Covid è diventata davvero indispensabile, come sottolinea Mariasole Castellazzi, medico psichiatra. Proprio durante il lockdown, i pazienti con disturbi alimentari sono aumentati del 40% e l'età media si è abbassata.

Corrado Barbui, direttore del Dipartimento di Neuroscienze dell'Università di Verona, evidenzia come il 40% degli utenti abbia meno di 18 anni e come i quadri sintomatologici siano complicati da livelli di sofferenza psichica più importanti rispetto al passato. Spesso queste condizioni di disagio psichico hanno a monte dei problemi familiari e ogni anno l'età media si abbassa, interessando ormai anche bambini al di sotto dei 12 anni.

La presa in carico dei pazienti coinvolge tutti gli attori in gioco in un percorso comune di consapevolezza dei comportamenti disfunzionali, individuando delle modalità per renderli più funzionali al benessere soggettivo e a una maggiore capacità di relazionarsi con il mondo esterno. Silvia Castelli, psicoterapeuta del centro, spiega che per accedere al servizio tramite CUP, è necessario chiedere un'impegnativa al medico di base o pediatra con la dicitura “colloquio psicologico clinico” o “prima visita psichiatrica”. Alla visita segue una valutazione con dei test e infine viene proposto un percorso individualizzato, ambulatoriale o day service a seconda dei casi.

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Edizione