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27.09.2024 - 14:15
In data odierna, venerdì 27 settembre, si sono tenuti gli esami di ammissione, in ambito nazionale, per le 35 Università statali, per l’ammissione ai 98 Corsi delle 5 Classi di Laurea Magistrale per le Professioni Sanitarie Infermieristiche e Ostetriche, della Riabilitazione, Tecnico Assistenziali-Diagnostiche e della Prevenzione. Le altre 4 Università non statali hanno svolto/svolgeranno gli esami in date diverse: Milano S. Raffaele il 7 settembre, Humanitas il 20, Roma Cattolica il 30 e Roma Campus Biomedico il 4 ottobre.
A fronte di 3.940 posti a bando, di cui 2.147 posti per Infermieristica-Ostetricia, sono 13.957 i professionisti che hanno presentato domanda.
La rilevazione dei dati, che è resa possibile grazie alla disponibilità e collaborazione da parte di tutte le Università, evidenzia in generale un calo medio del -9,7% delle domande presentate nelle Università, da 15.461 dello scorso anno alle attuali 13.957, un trend ben diverso e all’opposto dell’aumento del +6,3% del precedente anno 2023 sul 2022 e in linea al calo del -3,7% registrato sulle Lauree triennali.
Va tuttavia segnalato che si rileva l’ulteriore aumento dei posti a bando con +6,5%, da 3.699 a 3.940, con un rapporto delle domande su posto (D/P) pari a 3,5 che scende dal 4,2 del 2023.
Dal 2004 al 2024, i posti messi a bando sono stati 49.469 , meno dei 70.246 chiesti dalle Regioni (-29,6%). Attualmente, il numero di 3940 posti è decisamente insufficiente rispetto all’incremento del fabbisogno indicato dalla Conferenza Stato-Regioni, che ha aumentato da 10.248 dello scorso anno a 10.512, ed è inferiore anche alle attuali 13.974 domande di iscrizione.
Per ognuna delle 5 classi di Laurea si osserva:
-I Classe Infermieristica-Ostetricia, -8,7% domande attuali rispetto allo scorso anno.
-II Classe Riabilitazione -20,1% da 1.753 dello scorso anno a 1.400 su 795 posti.
-III Tecnico Diagnostica +14,4% da 644 dello scorso anno a 737 su 610 posti.
-IV Prevenzione -22,9% da 785 dello scorso anno a 605 attuali su 275 posti.
Per quanto riguarda la situazione delle Università fra le varie Regioni ci sono differenze fra le 5 con domande in aumento, come Friuli-Venezia Giulia +16,1%, Umbria +15,7%, Molise +87,2%, Campania +3,5% e Sardegna +47%.
Tuttavia, sono in calo 12 Regioni, Piemonte -7,1%, Lombardia -14,2%, Veneto -19,1%, Liguria -14,2%, Emilia-Romagna -16%, Toscana -16,4%, Marche -31,9%, Lazio -6,2%, Abruzzo -18,4%, Puglia -22,8%, Calabria -7,3% e Sicilia -18,9%.
Contestualmente, si discute a seguito dell’istituzione di una nuova figura nel settore sanitario.
L’assistente infermiere è definito come “un operatore in possesso della qualifica di Operatore Socio-Sanitario che, a seguito di un ulteriore percorso formativo, consegue la qualifica di Assistente Infermiere". L’assistente infermiere svolgerà attività di assistenza diretta di tipo sanitario e fornirà supporto gestionale, organizzativo e formativo.
L’assistente infermiere opererà nei contesti territoriali e ospedalieri, sanitari e socio-sanitari e sociali, presso servizi e strutture residenziali, semi-residenziali e diurni, a domicilio delle persone assistite, nonché in strutture dedicate alla disabilità e in servizi ambulatoriali.
Per accedere al corso di formazione per assistente infermiere, è necessaria la qualifica di Operatore Socio-Sanitario o un titolo equipollente, il possesso del diploma di scuola secondaria di secondo grado e un'esperienza professionale di almeno 24 mesi come Oss.
L'introduzione della figura dell’assistente infermiere è vista come una soluzione strategica per alleviare la carenza di infermieri, permettendo una migliore distribuzione delle risorse umane e un’ottimizzazione dei servizi sanitari. Questo nuovo profilo professionale potrà migliorare la qualità dell’assistenza, garantendo al contempo un supporto più qualificato agli infermieri e un servizio più efficiente per i pazienti.
A dibattere su tale ruolo sono la senatrice Annalisa Silvestro, ex-presidente della Federazione Nazionale Collegi IPASVI e attuale responsabile delle professioni sanitarie del sindacato FIALS, e la FNOPI (Federazione Nazionale Ordini Professioni Infermieristiche), guidata da Barbara Mangiacavalli.
Mangiacavalli sostiene che l’istituzione della figura dell’Assistente Infermiere potrebbe alleggerire il carico di lavoro degli infermieri, consentendo loro di concentrarsi su attività più specializzate, come la ricerca e la clinica. Questa figura sarebbe pensata per svolgere compiti tecnici, migliorando così l’efficienza dell’assistenza sanitaria. Inoltre, l’introduzione della Laurea Magistrale in Scienze Infermieristiche ad indirizzo clinico (staccata dalle Ostetriche) creerebbe nuovi sbocchi dirigenziali per gli infermieri più qualificati.
Al contrario, Silvestro ritiene che che sarebbe più efficace investire sulla formazione e sull’evoluzione dell’OSS con formazione complementare (OSSfc), figura già esistente e in grado di supportare l’infermiere in modo più strutturato.
Questo scontro avviene in un contesto di elezioni per il rinnovo delle cariche all’interno degli Ordini Professioni Infermieristiche (OPI) e della FNOPI, con FIALS che cerca di guadagnare maggiore influenza.
Ad ogni modo, entrambe le parti chiedono un maggior coinvolgimento dei professionisti e dei sindacati prima di procedere con l’implementazione di una riforma che potrebbe avere un impatto significativo sulla struttura del sistema sanitario e sulla carriera degli infermieri.
Giulia Sciarrotta
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