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Arriva in Veneto il primo Festival della Psicologia

In programma 10 convegni in presenza e un evento online, interverranno 70 relatori

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Il Veneto si prepara ad accogliere dal 5 ottobre e per tutto il mese la prima edizione del Festival della Psicologia dal titolo “Esplorare le vie della mente”, organizzato dall’ordine delle Psicologhe e degli Psicologi regionale.

Il festival, dedicato all’esplorazione delle vie della mente, si articolerà in una serie di incontri, conferenze, podcast e workshop aperti a professionisti del settore e al pubblico, che si terranno in diverse province del Veneto: Verona, Padova, Venezia, Vicenza, Belluno.  Un evento che rappresenta l’opportunità di approfondire la conoscenza delle dinamiche psicologiche e dei processi mentali. In calendario dieci convegni in presenza e un evento online, più di 70 i relatori che interverranno in tutto il mese.

I temi spaziano dalla psicologia clinica alla psicologia sociale, dalla neuropsicologia alla psicologia del lavoro. Ogni appuntamento è pensato per offrire approfondimenti scientifici, esperienze pratiche e momenti di riflessione, con l'obiettivo di avvicinare il pubblico alla comprensione dei processi mentali e delle dinamiche psicologiche che influenzano la nostra vita quotidiana. 

Il benessere psicologico, in linea con le indicazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, che individua nella salute mentale una componente essenziale della salute, è ormai riconosciuto come una priorità di salute pubblica su cui indirizzare azioni e progetti specifici.

L’analisi dell’indice di salute mentale (MH), pur con i limiti di una misurazione sintetica, fornisce uno strumento utile per monitorarne l’evoluzione.

Dai dati Istat, emerge che nel 2023 l’indice MH standardizzato per età assume in Italia il punteggio di 68,7, un valore solo leggermente inferiore rispetto al 2022 (era pari a 69,0), e sostanzialmente stabile rispetto al 2019 (quando era pari a 68,4). 

Le condizioni di benessere psicologico delle donne sono però costantemente peggiori, con un gap rispetto al punteggio relativo agli uomini di 4,3 punti nel 2023, in aumento rispetto ai 3,7 punti di differenza del 2019.

L’indice di benessere psicologico ha un punteggio medio più elevato tra i giovanissimi (71,0 tra i 14-19enni nel 2023), decresce tra i 20 e i 24 anni (68,6) per poi risalire con un secondo picco positivo tra i 25 e i 44 anni, in cui il punteggio arriva quasi a 70. Le condizioni peggiorano poi nelle età più anziane e l’indice MH raggiunge il minimo tra le persone dai 75 anni in poi (65,2). La differenza di genere a svantaggio delle donne si osserva a tutte le età,  ma è particolarmente accentuata tra i più giovani e tra i più anziani.

Mentre tra i più anziani l’ampiezza del gap si può almeno in parte imputare alla maggiore longevità delle donne, tra i più giovani l’aumento del divario si è accentuato negli ultimi anni, caratterizzati da un contesto sociale e ambientale, anche internazionale, molto più precario. Già nel 2021 si era osservato infatti un maggior impatto delle conseguenze della pandemia sul benessere psicologico delle ragazze, e anche nell’ultimo anno sono le più giovani il gruppo in cui si riscontra la maggiore flessione dell’indice, che passa da 69,8 nel 2022 a 67,4 nel 2023.

Analizzando il territorio nazionale, il Nord-est, grazie al miglioramento rispetto all’anno precedente (+0,6 punti), torna a essere il territorio con i livelli più alti di benessere psicologico (69,9). Seguono le Isole, e il Centro, il Nord-ovest ed infine il Sud.

Proprio il Sud, dove si rilevano le peggiori condizioni di benessere psicologico, è l’unica area geografica in cui l’indice mostra un ulteriore calo nel corso dell’ultimo anno; l’indice scende da 68,3 a 67,4, assumendo quindi valori anche inferiori a quelli del 2019. 

Giulia Sciarrotta 

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