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Congresso sulla nascita prematura
31.10.2024 - 12:14
Luigi Orfeo, Presidente della SIN
La nascita pretermine, in particolare quella degli estremamente pretermine (nati prima della 28ª settimana di gestazione), rappresenta una sfida per la salute pubblica. Secondo il rapporto 2023 del Network INNSIN, questi neonati costituiscono il 7,5% del totale dei prematuri. Nonostante i progressi nella medicina, la prematurità estrema è associata a complicazioni a lungo termine, sia in età scolare che nell'età adulta.
Durante il XXX Congresso Nazionale della Società Italiana di Neonatologia (SIN), che si è tenuto a Padova dal 29 al 31 ottobre 2024, sono stati discussi approfonditamente questi aspetti. Negli ultimi decenni, la ricerca si è concentrata sulla prevenzione e il trattamento degli esiti respiratori nei neonati, ma soluzioni sicure ed efficaci sono ancora in fase di sviluppo. Tra le opzioni promettenti ci sono le vescicole extracellulari e l’Insulin-like growth factor-1 (IGF-1), attualmente oggetto di studi clinici.
Gli esiti respiratori, in particolare, presentano problematiche persistenti. I neonati estremamente pretermine possono affrontare un rischio di ridotta funzionalità respiratoria nell'età adulta, con una prevalenza di Displasia Broncopolmonare (BPD) nel 44,6% dei casi. Anche chi non ha ricevuto questa diagnosi può manifestare ostruzione delle vie aeree correlata all'età gestazionale alla nascita.
Nonostante il miglioramento clinico nel tempo, molti ex-prematuri vivono con episodi frequenti di sintomi respiratori, aumentando le ospedalizzazioni e la difficoltà nella tolleranza all'esercizio fisico. È fondamentale riconoscere che la gestione della funzione respiratoria negli adulti nati prematuri differisce da quella degli asmatici, richiedendo un approccio più mirato e informato.
Un recente studio svedese ha rivelato un aumento del rischio di insufficienza cardiaca e cardiopatia ischemica negli adulti nati pretermine, evidenziando una connessione con la sindrome metabolica, frequente in questa popolazione. La consapevolezza di tali conseguenze a lungo termine è spesso insufficiente tra i medici che seguono questi pazienti, risultando in una gestione inadeguata delle loro problematiche.
“Molti nati estremamente pretermine riescono a condurre una vita normale, ma la qualità della vita può essere compromessa rispetto ai coetanei nati a termine”, afferma il Dott. Luigi Orfeo, Presidente della SIN. “È fondamentale affrontare tempestivamente le sfide che possono emergere durante l'adolescenza e l'età adulta”.
Interventi precoci, supporto medico e psicosociale, e un'educazione personalizzata possono migliorare significativamente la qualità della vita di questi individui. “Neonatologi e pediatri devono aumentare la consapevolezza riguardo le conseguenze della nascita molto pretermine, strutturando programmi di medicina di transizione e follow-up a lungo termine”, conclude Orfeo.
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