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Interviene Lanzarin
07.11.2024 - 17:42
Manuela Lanzarin
Il sistema sanitario del Veneto, come quello di molti altri paesi, sta affrontando una crescente difficoltà nel reperire personale qualificato, una sfida accentuata dalla domanda di salute in continua evoluzione. A fronte dell’aumento dell’aspettativa di vita, dell’invecchiamento della popolazione e dell’incremento delle patologie croniche, il Veneto si trova a fare i conti con una carenza preoccupante di figure professionali in alcune specialità, come l’urgenza-emergenza, la chirurgia generale, la medicina territoriale e, non meno importante, gli infermieri. Quest’ultimo, infatti, è un settore essenziale sia per il funzionamento degli ospedali che per i servizi sul territorio.
Durante il convegno “Carenza di personale nel SSSR, il cambiamento necessario: dalla rincorsa al turnover all'agire per la retention”, organizzato dalla Fondazione SSP, la Scuola di Sanità Pubblica della Regione Veneto, l’Assessore alla Sanità Manuela Lanzarin ha sottolineato l'urgenza della situazione, dichiarando che non esistono soluzioni immediate ma il Veneto ha già messo in atto un piano quinquennale con un approccio strategico per rispondere a questo problema.
Lanzarin ha spiegato che il piano si concentra su due obiettivi principali: “attrarre nuove figure professionali” e “mantenere quelle già in servizio”. L'attrattività delle professioni sanitarie è fondamentale, ma altrettanto lo è la retention, ossia evitare che i lavoratori se ne vadano. Per questo, la Regione sta investendo risorse anche nel miglioramento delle condizioni di lavoro e nella valorizzazione del personale. “Abbiamo già stanziato 150 milioni di euro in tre anni per aumentare i fondi contrattuali delle Aziende Sanitarie e migliorare i servizi nelle aree più disagiate, affinché diventino più attrattivi per i professionisti”, ha aggiunto Lanzarin.
Il piano quinquennale include anche una serie di interventi mirati a migliorare l’organizzazione complessiva del lavoro, la flessibilità degli orari e la gestione dei carichi di lavoro. Un altro focus importante è l’invecchiamento della forza lavoro: si stanno studiando modalità per trattenere i lavoratori non più giovani, ma ancora motivati a restare, anche attraverso un supporto su diversi fronti, da quello umano a quello retributivo.
Tra le misure più rilevanti previste dal piano, c'è l'introduzione di strategie per promuovere stili di leadership supportivi, che puntano a creare un ambiente lavorativo più sano, con minori livelli di assenteismo e turnover. In questo contesto, la Regione collaborerà con alcune università italiane per sviluppare un modello nazionale applicabile alle Aziende sanitarie venete.
“La situazione non è semplice”, ha concluso Lanzarin, “ma sono fiduciosa che le iniziative in atto possano portare a buoni risultati nel medio e lungo periodo”.
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