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Il farmacista, guardiano silenzioso nella battaglia contro la resistenza agli antibiotici

Il parere del Dott. Guido Franceschetti su educazione, dialogo e collaborazione per salvaguardare la Salute Pubblica

Il farmacista, guardiano silenzioso nella battaglia contro la resistenza agli antibiotici

Mentre il mondo scientifico lancia continui allarmi sulla crescente minaccia della resistenza agli antibiotici, nelle farmacie italiane si combatte una battaglia quotidiana e silenziosa per preservare l'efficacia di questi preziosi alleati della medicina moderna. I numeri parlano chiaro, con l'Italia che si trova in una posizione particolarmente delicata nel panorama europeo, registrando oltre 11.000 decessi annui legati a infezioni resistenti agli antibiotici, un dato che fa riflettere sulla gravità della situazione e sull'urgenza di un intervento coordinato.

In questo scenario complesso, il Dott. Guido Franceschetti, che da oltre vent'anni guida la storica Farmacia Nadalini di Adria, osserva in prima linea l'evoluzione di questa sfida sanitaria. "Ogni giorno ci troviamo a dover bilanciare le esigenze immediate dei pazienti con la responsabilità più ampia di proteggere l'efficacia degli antibiotici per l'intera comunità", racconta con la pacatezza di chi ha fatto dell'ascolto una missione professionale. "È come essere custodi di un tesoro prezioso che, se non gestito con saggezza, rischia di perdere il suo valore inestimabile per la salute pubblica."

La questione dell'automedicazione con gli antibiotici rappresenta uno dei nodi più critici da sciogliere, come emerge dalle parole appassionate del farmacista: "Non passa giorno senza che qualcuno entri in farmacia chiedendo un antibiotico senza prescrizione, magari mostrando la scatola vuota dell'ultima terapia conservata come un talismano. In questi momenti, il nostro ruolo va ben oltre il semplice diniego: diventa un'opportunità per educare, spiegare, e guidare verso scelte più consapevoli per la propria salute."

L'approccio del Dott. Franceschetti alla questione rivela una profonda comprensione delle dinamiche umane che si celano dietro questi comportamenti: "Quando un paziente insiste per avere un antibiotico, cerco sempre di comprendere cosa si nasconde dietro quella richiesta. Spesso emerge la paura di una malattia, la necessità di tornare rapidamente al lavoro, o semplicemente la mancanza di informazioni corrette. È in questi momenti che il dialogo diventa fondamentale, trasformando un potenziale conflitto in un'occasione di crescita reciproca."

La sfida educativa si estende ben oltre il momento della dispensazione del farmaco, come spiega con passione il farmacista: "Abbiamo sviluppato nel tempo un approccio che chiamiamo 'dei tre tempi': il prima, il durante e il dopo. Prima della terapia, ci assicuriamo che il paziente comprenda perché sta assumendo l'antibiotico e come funziona. Durante il trattamento, monitoriamo l'aderenza e gli eventuali effetti collaterali. Dopo la terapia, verifichiamo che non rimangano confezioni parzialmente utilizzate che potrebbero tentare il paziente all'autogestione futura."

La distinzione tra infezioni virali, fungine e batteriche rimane uno dei punti più critici da comunicare, ma anche qui il Dott. Franceschetti ha sviluppato un approccio originale: "Ho iniziato a utilizzare metafore legate al giardinaggio, che qui in zona tutti comprendono bene. Spiego che usare un antibiotico per un'infezione virale o fungina è come utilizzare un diserbante per combattere una coccinella: non solo non risolve il problema, ma rischia di danneggiare l'intero ecosistema del giardino."

La gestione degli antibiotici richiede anche una particolare attenzione agli aspetti pratici della conservazione, un tema che il Dott. Franceschetti affronta con la meticolosità di un custode di tesori preziosi: "Mi piace paragonare gli antibiotici a un buon vino, che se conservato male perde le sue proprietà. La differenza è che mentre un vino andato a male si limita a deludere il palato, un antibiotico deteriorato può rappresentare un rischio serio per la salute. Per questo investiamo molto tempo nel spiegare le corrette modalità di conservazione, sottolineando l'importanza di mantenere le confezioni integre e di rispettare la catena del freddo quando necessario."

Un altro passaggio importante nella terapia antibiotica è la ricolonizzazione della flora batterica. Gli antibiotici, spesso, sono dannosi sia per i batteri patogeni che per la normale flora batterica. Per questo motivo il Dott. Franceschetti consiglia sempre di non tralasciare questa componente fondamentale della terapia. “I fermenti lattici sono alleati che aiutano nella prevenzione di ricadute e nella completa remissione della patologia. Un utilizzo non corretto degli antibiotici può quindi portare anche a disbiosi, con effetti ben più gravi di un semplice fastidio intestinale.”

La collaborazione con i medici di base ha assunto nel tempo forme sempre più strutturate, come emerge dal racconto del farmacista: "Abbiamo creato quello che scherzosamente chiamiamo il 'telefono rosso' con i medici del territorio. Quando notiamo pattern anomali nell'utilizzo degli antibiotici, come richieste ripetute o interruzioni premature delle terapie, attiviamo immediatamente un canale di comunicazione. È un sistema informale ma incredibilmente efficace, che ci ha permesso di intercettare numerose situazioni critiche prima che diventassero problematiche."

Particolare attenzione viene dedicata alle fasce più vulnerabili della popolazione, con iniziative che vanno ben oltre la semplice dispensazione dei farmaci: "Per i nostri anziani e i pazienti cronici abbiamo sviluppato quello che chiamiamo il 'quaderno dell'antibiotico', uno strumento semplice ma efficace dove registriamo ogni terapia antibiotica, la sua durata, gli eventuali effetti collaterali e le reazioni. È una sorta di diario che aiuta sia noi che il medico curante a monitorare nel tempo l'utilizzo di questi farmaci e a identificare precocemente eventuali resistenze."

La prevenzione rimane un capitolo fondamentale di questa battaglia quotidiana, come sottolinea con convinzione il Dott. Franceschetti: "Mi piace dire ai miei pazienti che il miglior antibiotico è quello che non serve prendere. Per questo dedichiamo molto tempo a promuovere pratiche di prevenzione delle infezioni, dall'igiene delle mani all'uso appropriato delle mascherine, fino all'attenzione all'alimentazione e allo stile di vita. È un lavoro meno visibile della dispensazione dei farmaci, ma altrettanto importante per la salute della comunità."

Guardando al futuro, il farmacista non nasconde le sue preoccupazioni ma mantiene un cauto ottimismo: "La sfida della resistenza antibiotica è complessa e richiederà uno sforzo coordinato di tutti gli attori del sistema sanitario. Come farmacisti, siamo in una posizione privilegiata per fare la differenza, agendo come ponte tra il mondo medico e i pazienti. È una responsabilità che ci onora e ci sprona a fare sempre meglio."

Il Dott. Franceschetti conclude con una riflessione che ben riassume il senso profondo della sua missione: "Ogni volta che riusciamo a convincere un paziente a non utilizzare un antibiotico quando non necessario, o a completare correttamente una terapia prescritta, sentiamo di aver vinto una piccola battaglia in questa guerra silenziosa. Sono vittorie invisibili ma preziose, che contribuiscono a preservare l'efficacia di questi farmaci straordinari per le generazioni future. In fondo, è questo il vero senso del nostro lavoro: essere custodi non solo della salute presente, ma anche di quella futura."

FARMACIA NADALINI del Dott. Guido Franceschetti

Riviera Giacomo Matteotti, 12 - Adria (RO)

tel 0426 21459

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