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Un convegno nelle scorse settimane

A Mirano ci si interroga sul futuro della Sanità del territorio

Organizzato dall'Associazione Diritto alla Salute

A Mirano ci si interroga sul futuro della Sanità del territorio

Il convegno a Mirano

Nelle scorse settimane, il Teatro di Villa Belvedere a Mirano ha ospitato un importante convegno pubblico organizzato dall’Associazione Diritto alla Salute, incentrato sulla situazione della sanità pubblica nelle aree del Miranese e della Riviera del Brenta. A partecipare sono stati numerosi esperti del settore, tra cui Gianni Fardin, Presidente dell’Associazione ed ex sindaco di Mirano, Giovanni Leoni, Presidente dell’Ordine dei Medici di Venezia, Giuseppe Palmisano, Segretario Provinciale della FIMMG, e Gino Gumirato, già Direttore Generale dell’ULSS 13, con l’intervento anche dell’assessore alle politiche familiari e sociali.

A moderare l’incontro sono stati Roberto Spinato e Livio Dalla Barba, entrambi medici, che hanno guidato il dibattito sui temi cruciali che stanno mettendo a dura prova il sistema sanitario del territorio. Tra i punti principali discussi, è emerso il problema della carenza di medici e infermieri, l’aumento dell’accesso alla sanità privata a causa dei lunghi tempi di attesa nel pubblico, in particolare per quanto riguarda la diagnostica, e la creazione delle Case di Comunità, che rappresentano un tentativo di innovazione nella gestione sanitaria locale.

Nell'introduzione di Fardin è stato rimarcato come l’ULSS 3 Serenissima sia organizzata in Distretti, Il Miranese e la Riviera del Brenta fanno parte del Distretto 3, che si caratterizza per un'unica struttura ospedaliera divisa tra i presidi ospedalieri di Mirano e Dolo, mentre l’ospedale di riferimento provinciale, HUB, è l’Ospedale all’Angelo di Mestre. Sebbene questa organizzazione possa sembrare razionale sulla carta, dal punto di vista pratico si stanno manifestando diverse problematiche, in particolare riguardo l’integrazione tra i due ospedali, come evidenziato durante il convegno.

Gianni Fardin, ex sindaco di Mirano, ha portato alla luce una situazione critica: “La sanità in Italia è finanziata con il 6,2% del PIL, che ci pone agli ultimi posti in Europa. Il nostro distretto, che serve 270mila abitanti, ha solo 1,8 posti letto per 1.000 persone, ben al di sotto della soglia prevista dalla legge, che è di 3 posti per 1.000. Inoltre, l’investimento sull’ospedale HUB a Mestre è stato un errore, sia per la spesa aggiuntiva sia per il peso del project financing sui bilanci dell’ULSS.”

Giovanni Leoni ha invece sottolineato come un maggiore investimento in sanità possa contribuire anche allo sviluppo economico del Paese: “Ogni euro investito in sanità genera due euro di PIL. Il nostro Servizio Sanitario Nazionale è fondamentale, soprattutto per gli anziani, ma la carenza di medici è un problema serio. All’estero ci sono carriere più attraenti, e nei concorsi in Veneto solo il 40% dei posti viene coperto.”

Giuseppe Palmisano ha invece evidenziato il ruolo centrale degli ambulatori, che rappresentano il primo punto di accesso alla sanità per i cittadini. Per le malattie croniche, l’obiettivo dovrebbe essere quello di sviluppare maggiormente le Case di Comunità, un’iniziativa destinata a innovare l’assistenza sanitaria territoriale.

Gino Gumirato ha contrapposto una visione diversa, sostenendo che il numero di medici in Italia è allineato a quello degli altri Paesi, ma che il Veneto è indietro rispetto alle altre regioni. Ha suggerito di puntare sul digitale, sull’appropriatezza delle prescrizioni e sull’aumento dei fondi per l’assistenza domiciliare, non senza lanciare qualche stoccata ai colleghi medici.

Palmisano, rispondendo a Gumirato, ha sottolineato che il problema delle prescrizioni eccessive è un riflesso dei tagli alla sanità, una realtà che crea frustrazione tra i medici. L'assessore Federico Caldura ha concluso parlando delle novità in arrivo con la riforma degli Ambiti Territoriali Sociali, che porterà l’integrazione tra i vari enti del territorio e coinvolgerà nuovi attori nella gestione dei servizi sociali.

Il convegno ha rappresentato un'importante occasione di confronto, portando alla luce le principali sfide del sistema sanitario pubblico e l’urgenza di riforme strutturali per garantire un’assistenza adeguata alla crescente domanda di salute della popolazione.

Riccardo Musacco

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