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Innovazione medica
25.02.2025 - 15:07
da sinistra Grosso, Landaverde, Mezzetto, Scorsone, Veraldi, Criscenti, Bravi, Gottin, Macrì, Abatucci e Abruzzino
La medicina personalizzata compie un nuovo passo avanti all’Ospedale di Borgo Trento di Verona, dove la Chirurgia Vascolare ha adottato un innovativo dispositivo medico che rivoluziona il trattamento dell’aneurisma dell’aorta toraco-addominale. Il nuovo stent BeFlared, di ultima generazione, permette di dimezzare i tempi operatori, riducendo il rischio per il paziente e migliorando il decorso post-operatorio.
L’Azienda Ospedaliera di Verona è la prima in Veneto e la seconda in Italia, dopo Genova, a utilizzare questo stent ad alta tecnologia. Da inizio febbraio, alcuni pazienti sono già stati operati con successo grazie a questa innovazione che consente di ancorare l’endoprotesi aortica ai reni e all’intestino con una precisione mai raggiunta prima.
A differenza dei dispositivi tradizionali, che richiedevano un adattamento manuale da parte dei chirurghi in più fasi, il nuovo stent si autoregola con poche manovre, riducendo la durata dell’intervento da circa cinque a due ore. Questo significa meno anestesia, minori rischi e una degenza più breve per i pazienti, generalmente uomini ultrasessantenni con ipertensione e obesità tra i fattori di rischio principali.
L’adozione di questa tecnologia richiede una formazione specifica per l’équipe chirurgica, che all’Ospedale di Verona vanta un’età media di 40 anni e un’elevata specializzazione. Il costo dell’intervento con il nuovo stent è più alto rispetto a quello tradizionale: si passa dai 25 mila euro di una procedura standard ai circa 40 mila euro, considerando la necessità di quattro nuovi stent per ogni paziente. Tuttavia, i benefici per la salute superano di gran lunga il costo economico.
Alla presentazione della nuova tecnologia erano presenti il direttore generale Aoui Callisto Bravi, il direttore dell’Unità Operativa di Chirurgia Vascolare Gian Franco Veraldi e il direttore della Terapia Intensiva Cardio Toraco Vascolare Leonardo Gottin, insieme ai membri dell’équipe chirurgica.
“Grazie alla preparazione dei nostri professionisti – ha dichiarato Bravi – possiamo adottare nuove tecnologie sempre abbinate all’appropriatezza clinica. Questo non rappresenta un costo, ma un investimento nella salute dei cittadini.”
Il professor Veraldi ha sottolineato l’importanza dell’innovazione: “Nel 2024 abbiamo operato 155 aorte, di cui 87 con endoprotesi. Ora, grazie al nuovo stent, la procedura è ancora meno invasiva e più sicura. Il paziente avrà meno anestesia, meno dolore e una degenza più breve.”
Dal punto di vista anestesiologico, il professor Gottin ha evidenziato il valore della tecnica endovascolare: “Riduce lo stress chirurgico sull’organismo, migliorando la prognosi. Tuttavia, servono competenze elevate per gestire il sistema cardiocircolatorio, il sanguinamento e i rischi di ischemia del midollo spinale.”
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