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Demenza e depressione, le patologie più diffuse tra le donne over 85

Le relazioni sociali in tarda età stimolano le funzioni cognitive. Corsi di cucina, gite, balli di gruppo e volontariato: ogni occasione è buona per allenare il cervello

Demenza e depressione, le patologie più diffuse tra le donne over 85

Il cervello è un organo in continua evoluzione. La sua struttura cambia nel corso del tempo, così come la sua efficienza. Ma è possibile preservare la salute cognitiva in età adulta? La risposta è si: inizia dalle piccole cose! Spazio ai nuovi stimoli, alla curiosità di conoscere e continuare ad apprendere. Corsi di lingua, musica e fotografia: non è mai tardi per cominciare! Uscire dai consueti schemi mentali favorisce nuove connessioni tra le cellule neuronali, ritardando i processi di invecchiamento.

Anche l’alimentazione gioca un ruolo importante. Una dieta equilibrata, ricca di frutta, verdure, proteine magre e omega-3, sono essenziali per il benessere psico- fisico e per il cervello. Per migliorare memoria e funzioni cognitive, occorre allenare il cervello anche con il gioco: cruciverba, rompicapo e giochi di società. Anche l’attività fisica associata alla socializzazione ha riflessi importanti sulla salute fisica e mentale: balli, camminate quotidiane per circa 30 minuti, aumentano il tono dell’umore e possono essere una strategia di prevenzione di malattie neurodegenerative come demenza e Alzheimer.

Proprio le forme di demenza e depressione sono le patologie più diffuse tra le donne over85, tanto da rappresentare una priorità di salute pubblica, come ha evidenziato l’Organizzazione mondiale della sanità lanciando il “Global Action Plan on the public health response to dementia - 2017-2025” nell’intento di sensibilizzare i Paesi a promuovere azioni per il miglioramento della qualità della vita delle persone con demenza e dei loro care givers.

In Italia, secondo i dati ISTAT migliora la salute degli anziani ma cresce il bisogno di assistenza. Secondo l’Istituto di statistica le demenze senili e l’Alzheimer colpiscano circa 600mila persone tra gli over65 che vivono in famiglia (dalla stima sono esclusi quindi gli anziani che risiedono in istituzioni), complessivamente il 4,2% degli anziani. La quota si attesta al 3% tra gli uomini e al 5,1% tra le donne. Tuttavia la prevalenza triplica tra le ultraottantacinquenni (15,4%) e raggiunge il 14% tra i coetanei maschi.

Si tratta di un grave problema perché il progressivo decadimento delle funzioni cognitive derivante da queste forme morbose neurodegenerative comporta un carico di assistenza particolarmente oneroso anche per i conviventi e i care givers.
La patologia mentale più diffusa è la depressione, associata all’ansietà cronica grave per quasi la metà degli anziani. Nel 2019, l’11,3% degli anziani soffre di depressione. È netto il divario di genere: tra gli uomini la quota è del 6,7%, tra le donne raddoppia al 14,9% e per le 85enni supera il 20% contro il 10% degli uomini della stessa età. Gli anziani con disturbi ansioso-depressivi sono circa 4 milioni (15%) con un forte svantaggio per le donne. È molto frequente, inoltre, la compresenza dei disturbi ansioso-depressivi con altre patologie croniche.

Giulia Sciarrotta

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