Cerca

Test Miles 33

Scopri tutti gli eventi

EVENTI

SALUTE

Salute della donna: una priorità crescente nella ricerca e nella farmacia

Il Dott. Guido Franceschetti: "Più attenzione, più strumenti, ma anche più ascolto. La salute femminile richiede un approccio personalizzato, continuo e consapevole"

Salute della donna: una priorità crescente nella ricerca e nella farmacia

La decima Giornata nazionale della salute della donna, celebrata il 22 aprile, si inserisce in un panorama di significativo cambiamento tanto culturale quanto scientifico. L'evoluzione dell'interesse della comunità scientifica per la salute femminile risulta evidente dai numeri: dal 2015 ad oggi, gli studi pubblicati su PubMed con la chiave "salute della donna" sono passati da 1.312 a 3.491, mentre a livello globale il balzo è ancora più impressionante, da 35.945 a oltre 62.000 pubblicazioni. Questi dati non rappresentano solo statistiche, ma riflettono una crescente consapevolezza: i bisogni sanitari delle donne non possono più essere considerati una semplice variante di quelli maschili. A conferma di questo progresso si registrano le 16 linee guida pubblicate dall'Istituto Superiore di Sanità dal 2017 ad oggi, che abbracciano l'intero arco della vita femminile, dalla salute riproduttiva alla prevenzione oncologica, dalla gravidanza alla menopausa, fino alla gestione delle patologie croniche e degenerative.

"Negli ultimi anni, anche al banco della farmacia, abbiamo visto cambiare il volto della medicina di genere," osserva il Dott. Guido Franceschetti, titolare della Farmacia Nadalini di Adria. "Oggi le donne chiedono, si informano, vogliono capire. E il nostro compito è rispondere in modo personalizzato, partendo dai dati scientifici ma soprattutto ascoltando i loro bisogni quotidiani."

Particolarmente significativo appare l'incremento degli studi in aree chiave della medicina: cardiologia (+52%), oncologia (+50%), diabete (+52%), malattie autoimmuni (+61%) e gli effetti delle vaccinazioni (+44%), a testimonianza di un deciso passo avanti nella comprensione delle differenze di genere. "Per troppo tempo, la farmacologia ha considerato l'organismo femminile un'anomalia da standardizzare. Oggi sappiamo che non è così," continua Franceschetti. "Le risposte ai farmaci possono variare significativamente tra uomini e donne. E in farmacia ce ne accorgiamo subito: dosaggi, tollerabilità, interazioni con ormoni o fasi particolari della vita come la gravidanza o la menopausa. Serve un approccio flessibile e aggiornato, che solo la formazione continua può garantire."

Tra i progressi più rilevanti degli ultimi anni si annovera l'attenzione crescente verso patologie come l'endometriosi, malattia cronica invalidante, e la fibromialgia, che colpisce prevalentemente le donne, con un riconoscimento clinico più preciso e campagne di sensibilizzazione che cominciano a mostrare risultati tangibili. Anche in campo oncologico i dati sono incoraggianti: la mortalità per tumori tra le donne di età compresa tra i 20 e i 49 anni ha registrato una diminuzione di oltre il 20% nel periodo 2006-2021. Attualmente in Italia circa 2 milioni di donne vivono dopo una diagnosi di tumore, con una sopravvivenza superiore ai 10 anni nella metà dei casi.

"Sono numeri che raccontano il valore della prevenzione e della diagnosi precoce, ma anche dei nuovi farmaci oncologici, sempre più mirati," evidenzia Franceschetti. "Ma per funzionare, le terapie devono essere accessibili. E su questo il farmacista ha un ruolo chiave: garantire continuità terapeutica, spiegare le terapie, verificare aderenza e interazioni." Il quadro della salute femminile non sarebbe completo senza considerare l'aspetto psicologico: l'ISS sottolinea l'impatto di fattori biologici e socioculturali - discriminazione, violenza, carico di cura familiare, precarietà economica - sulla salute mentale delle donne. "Il disagio psicologico femminile spesso arriva in farmacia sotto forma di insonnia, cefalee, stanchezza cronica, ma nasconde molto di più. Per questo, oltre ai farmaci, servono ascolto, empatia e, quando necessario, il consiglio di un invio allo specialista," riflette Franceschetti.

L'impegno dell'industria farmaceutica si concretizza nei numeri forniti da Farmindustria: sono 1.200 i farmaci attualmente in fase di sviluppo clinico specificamente destinati alle donne, di cui oltre 500 per il tumore al seno e più di 250 per quello ovarico. "La ricerca sta cambiando passo, ed è fondamentale. Ma per vedere gli effetti di questi progressi bisogna agire su più livelli," afferma Franceschetti. "Bisogna includere più donne negli studi clinici, diffondere le informazioni, migliorare i servizi sul territorio. Soprattutto, bisogna rendere la farmacia uno spazio dove ogni donna si senta accolta, compresa e valorizzata."

Il farmacista conclude con una riflessione di ampio respiro: "Prendersi cura della salute femminile vuol dire prendersi cura della società nel suo insieme. Le donne, spesso caregiver della famiglia, hanno bisogno di cure che non siano standard, ma pensate per accompagnarle lungo tutto il ciclo di vita. E oggi, fortunatamente, abbiamo più strumenti per farlo. Ma servono consapevolezza e continuità. E noi farmacisti possiamo e dobbiamo essere parte attiva di questo cambiamento." Dalla teoria alla pratica quotidiana, la salute della donna sta finalmente conquistando il centro della scena in una nuova stagione di attenzione scientifica e clinica, che passa necessariamente attraverso una rinnovata alleanza tra donne, medici e farmacisti."

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Edizione