Nascono i Team di assistenza primaria: 4 medici, 8 mila assistiti, call center e servizi infermieristici lungo tutta la giornata
Addio Medicine di gruppo, benvenuti Team di assistenza primaria. Non è solo un cambio di denominazione, quello a cui la Regione si affida per l’ennesimo tentativo di ridisegnare la rete dei tradizionali medici di famiglia, a fronte del calo numerico e della difficoltà di presidiare con efficacia le aree periferiche e dare risposte a una popolazione che invecchia e deve fare i conti con l’aumento delle patologie croniche. La delibera della Giunta regionale, passata ora all’esame della quinta commissione del Consiglio regionale per il previsto parere, immagina per il futuro una risposta “di squadra” con una fisionomia ben precisa: almeno quattro medici di medicina generale chiamati a lavorare insieme servendo un bacino di 8 mila pazienti, con un innalzamento dunque dell’attuale massimale per ciascun medico da 1.500 a 2.000 assistiti. Il Team di assistenza primaria, nel rogetto della Giunta, afferisce al Distretto sociosanitario dell’Ulss. Ogni Team avrà una sede di riferimento, ma i medici potranno mantenere i loro studi se devono servire territori “difficili”, come nelle zone di montagna. Nella sede centrale la presenza di un medico sarà comunque garantita dal lunedì al venerdì, per almeno 10 ore al giorno, e il sabato almeno dalle 8 alle 10. A disposizione degli assistiti ci sarà anche un servizio di segreteria, per agevolare l’accesso al medico e ai servizi erogati dal Team, attraverso un call center attivo dal lunedì al venerdì dalle 8 alle 20 e il sabato dalle 8 alle 10. Infine, accanto ai medici opereranno infermieri specializzati che potranno offrire direttamente numerose prestazioni e saranno a disposizione degli assistiti per la gestione integrata delle cronicità e per una risposta alle esigenze di salute dei cittadini ben dodici ore al giorno, più il sabato dalle 8 alle 12. I servizi infermieristici e amministrativi saranno forniti dalle Ullss, che si faranno carico dei costi. Una scelta, quest’ultima, pensata anche per venire incontro ai medici alleviando il peso degli adempimenti burocratici e il costo del personale attualmente a loro carico, mentre aumenta il numero dei pazienti assistiti. “Si tratta – sottolinea l’assessore Lanzarin – di una vera e propria svolta organizzativa, che riforma e migliora l’attuale assetto tenendo conto dell’esperienza regionale maturata fin qui. Applichiamo in concreto le indicazioni contenute nel Piano Sociosanitario 2019-2023 e i dettami delle nuove normative nazionali, alcune delle quali inserite anche nel recentissimo decreto legge 35 del 30 aprile scorso, meglio noto come Decreto Calabria. Il nostro obiettivo è rendere più semplice l’organizzazione e soprattutto più facile e immediato l’accesso delle persone alla cure primarie”. E le Medicine di gruppo integrate attualmente attive? Oggi sono 76 e coprono più di un quinto della popolazione assistita. Numeri importanti, che rendono impossibile una chiusura immediata. Il progetto della Regione prevede dunque che proseguano la loro attività fino alla naturale conclusione del contratto per poi, qualora rispondano ai requisiti, essere riconvertite in Team di assistenza primaria.
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