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Contagi da Chikungunya nel veronese, 47 casi registrati

L'Ulss 9 intensifica le misure di disinfestazione, ma nessun rischio per le aree turistiche

Foto di repertorio

Chikungunya

L’Ulss 9 di Verona sta monitorando attentamente il focolaio del virus Chikungunya che ha colpito alcune zone dell'entroterra veronese. Ad oggi sono stati registrati 47 casi, tutti localizzati in specifici Comuni e frazioni della provincia. Tuttavia, le aree turistiche ad est e sud di Verona, così come le sponde del Lago di Garda, non sono coinvolte, e il rischio per i visitatori rimane contenuto.

Il virus, trasmesso dalla zanzara Aedes albopictus, è stato riscontrato in diversi comuni del veronese, tra cui un singolo caso a Calmasino di Bardolino, parte di uno dei focolai principali. Le autorità sanitarie hanno avviato una serie di interventi straordinari di disinfestazione, che coinvolgono non solo i comuni interessati, ma anche la supervisione dell’Istituto Zooprofilattico delle Venezie e il supporto dell’Istituto Superiore di Sanità.

Le misure preventive per arginare la diffusione della zanzara sono state rafforzate. Tra le raccomandazioni più importanti, si consiglia ai cittadini di eliminare o coprire contenitori che possano accumulare acqua, come secchi e sottovasi, che sono il principale habitat per la deposizione delle uova di zanzara. Le autorità invitano a svuotare regolarmente vasi e sottovasi all’aperto, a trattare tombini e vasche con larvicidi, e a proteggere eventuali fontane con pesci che si nutrono delle larve.

Inoltre, l'Ulss 9 suggerisce l'uso di zanzariere, la protezione di finestre e porte, e l'impiego di repellenti contro le punture. Si raccomanda di evitare il contatto diretto con le zanzare durante i trattamenti di disinfestazione, rimanendo al chiuso e proteggendo anche gli animali domestici.

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