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La nota dei Dem

Ambiti Territoriali Sociali, PD del Miranese e Riviera del Brenta: "Noi costruttivi, a destra solo confusione"

Il rischio è una corsa affannosa per fare in pochi mesi ciò che non si è fatto in due decenni e mezzo

Veneto, 3,5 milioni per rafforzare i servizi sociali. Lanzarin: “Svolta storica per i Comuni”

Foto di repertorio

Secondo il PD del Miranese e della Riviera del Brenta c’è un aspetto paradossale nella vicenda della riforma degli Ambiti Territoriali Sociali (ATS, aggregazioni di comuni che collaborano per pianificare, organizzare e gestire i servizi sociali e socio-sanitari di un'area) in Veneto. Il focus riguarda soprattutto il modo in cui le forze politiche stanno affrontando una sfida che riguarda da vicino il futuro del welfare locale. In una nota dei Dem locali si legge infatti come da una parte ci sia "il Partito Democratico che sceglie un approccio costruttivo, di merito e di responsabilità; dall’altro, un centrodestra diviso, che preferisce sollevare polveroni e alimentare polemiche invece di contribuire al miglioramento di un sistema che necessita da tempo di una revisione profonda".

Sempre nella nota si legge come per quasi venticinque anni, la legge 328 del 2000 — quella che avrebbe dovuto garantire un welfare moderno, capace di integrare interventi e risorse — è rimasta in Veneto chiusa nei cassetti. Mentre altre regioni italiane costruivano modelli sociali più efficienti e vicini ai cittadini, qui si è preferito rinviare. Ora, ironia della sorte, è lo stesso Governo nazionale di centrodestra a imporre alla Regione Veneto, anch’essa governata dal centrodestra, di attuare finalmente la riforma: entro aprile 2026 dovranno essere costituiti gli ATS, pena la perdita dei fondi per il sociale.

Risultato? Secondo i dem è una corsa affannosa per fare in pochi mesi ciò che non si è fatto in due decenni e mezzo. E, come spesso accade, al posto del confronto serio, sono arrivate le polemiche. Alcuni amministratori locali del centrodestra, come se la questione piovesse dal nulla, denunciano oggi presunti rischi di “privatizzazione” e “perdita di controllo pubblico”, dimenticando che proprio i loro partiti, a livello regionale, hanno per anni rinviato ogni decisione. È il paradosso di chi protesta contro se stesso, confondendo indignazione e smemoratezza politica.

La visione originaria della legge 328 era chiara: superare la frammentazione dei servizi e garantire pari diritti a tutti i cittadini, da Noale a Mira, da Scorzè a Camponogara. Una rete di assistenza integrata, capace di rispondere con tempestività e di coordinare risorse umane e strumenti per un pronto intervento sociale attivo sette giorni su sette.

Le nuove linee guida approvate dalla Conferenza dei Sindaci chiariscono che l’ATS sarà un ente pubblico a tutti gli effetti, senza alcuna privatizzazione. I lavoratori manterranno i loro contratti pubblici e i diritti acquisiti. Resterà, inoltre, la prossimità dei servizi di base: gli sportelli sociali continueranno a operare nei singoli comuni, garantendo ai cittadini un punto di riferimento vicino. Solo i servizi specialistici verranno organizzati in forma unitaria, per una maggiore efficienza.

La vera sfida, tuttavia, non è tanto la nascita degli ATS quanto la loro governance. Il Partito Democratico, in Regione come nei territori, ha scelto di affrontare questa sfida con serietà, proponendo un modello di gestione che valorizzi il ruolo dei sindaci e della Conferenza dei Sindaci come organo decisionale, evitando che le nuove strutture diventino semplici “scatole tecniche” dove nessuno si assuma la responsabilità delle scelte.

Il PD insiste su un principio chiaro: governare significa rispondere. Serve un sistema in cui le decisioni siano condivise, trasparenti e orientate all’interesse collettivo, non un’arena politica per slogan e contrapposizioni.

Dall'altra sponda, dall'amministrazione di centrodestra del Comune di Noale arriva la rassicurazione che sull'argomento che interessa migliaia di residenti del territorio del Miranese e della Riviera del Brenta verrà presto organizzato un incontro informativo a favore dei cittadini.

Riccardo Musacco

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