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30.09.2025 - 04:22
Con l’avvio del nuovo anno scolastico tornano in primo piano i nodi irrisolti che da anni pesano sul mondo dell’istruzione: strutture vecchie, numeri in calo e precarietà del personale. Temi che non riguardano solo Bassano, ma che rispecchiano una tendenza nazionale.
Gli edifici scolastici del territorio, come in molte altre città italiane, mostrano i segni del tempo. Aule concepite decenni fa, impianti che richiedono interventi di messa in sicurezza e spazi non sempre adeguati ai nuovi bisogni educativi. “Sarebbe stato opportuno, sottolinea Maria di Pino, segretaria dem del circolo di Bassano - avviare una riflessione e una pianificazione prima dell’inizio delle lezioni. In questo contesto, va accolta positivamente l’iniziativa dell’amministrazione Finco che ha attivato un tavolo di confronto con dirigenti, tecnici e rappresentanti dei genitori. Un passo nella direzione giusta, ma che ora deve tradursi in scelte concrete. Le analisi in corso restituiranno dati importanti, ma il tempo stringe: famiglie e studenti chiedono risposte certe e programmi a lungo termine”.
A complicare ulteriormente il quadro c’è il calo demografico, fenomeno che riguarda tutta Italia ma che si fa sentire in modo particolare nelle scuole primarie. La diminuzione delle iscrizioni costringe i Comuni a rivedere la rete scolastica, con il rischio di accorpamenti o chiusure di plessi storici. Non si tratta solo di scelte politiche: parametri normativi ben precisi stabiliscono la formazione delle classi e spesso lasciano poco margine di manovra alle amministrazioni locali.
Accanto alle criticità strutturali ed organizzative, resta aperta la questione del lavoro precario nella scuola. “Insegnanti e personale amministrativo, tecnico e ausiliario vivono in una condizione di incertezza che pesa non solo sul loro percorso professionale, ma anche sulla vita personale. - conclude la segretaria di Pino - Una fragilità che non riguarda solo Bassano, ma migliaia di città italiane, e che mina la qualità stessa del sistema educativo”.
La scuola italiana, e con essa quella bassanese, si trova dunque davanti a un bivio. Da un lato c’è la necessità di investire su sicurezza e modernità delle strutture; dall’altro occorre affrontare i cambiamenti sociali e demografici, ripensando il modo stesso di fare scuola.
Adria: Libera.Mente, un evento per la salute mentale
Un’iniziativa corale, sostenuta da Palcoscenico di Emozioni, AITSAM, Comunità terapeutica Corte Guazzo, CSA Centro Servizi Anziani e AULSS 5 Polesana, porterà ad Adria un programma ricco di conferenze, musica, danza e teatro. Tra gli ospiti la cooperativa Basaglia di Trieste e la prof.ssa Alessandra Simonelli dell’Università di Padova.
La scuola non è soltanto il luogo dove si trasmette il sapere, ma il cuore di una comunità che decide come investire nel proprio futuro. La sfida, per Bassano come per l’Italia intera, è trasformare le criticità in un’occasione di rinnovamento. Mettere la scuola al centro delle scelte politiche ed economiche, perché senza una scuola solida, moderna e inclusiva, anche il domani della città rischia di rimanere incerto.
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