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SICUREZZA URBANA. CAMPOSAMPIERESE EST 2/4
23.06.2025 - 12:38
Ogni anno Il Sole 24 Ore pubblica l’indice di criminalità delle 106 province italiane, un termometro impietoso che misura il numero di reati denunciati ogni 100mila abitanti. È un dato che dovrebbe far riflettere e allarmare: dietro ai numeri ci sono furti, rapine, truffe, violenze. E la situazione, lungi dal migliorare, continua a peggiorare.
Le grandi città restano epicentri della criminalità, ma anche in province di medie dimensioni la sicurezza scricchiola visibilmente. È il caso di Padova, che nel 2023 si piazza al quarantesimo posto della classifica nazionale, con oltre 30mila reati denunciati ogni 100mila abitanti. Un dato che non può essere ignorato e che racconta di un territorio sempre più vulnerabile, dove la sensazione di insicurezza cresce.
L’indice, aggiornato annualmente, non è solo una fotografia statistica: è il sintomo di un’emergenza che richiede risposte urgenti, investimenti in forze dell’ordine, controlli più efficaci e una politica seria sulla sicurezza urbana. Nel solo 2023 sono state segnalate 280 rapine, mentre i furti hanno toccato quota 13.752, un dato che testimonia una pressione costante e crescente sul tessuto sociale e urbano. A preoccupare in modo ancora più grave è il capitolo degli omicidi: i delitti volontari sono raddoppiati, passando da tre a sei casi, con un netto incremento delle segnalazioni da parte delle forze dell’ordine all’autorità giudiziaria.
Non meno grave il dato sugli omicidi colposi, saliti a 19 episodi nel 2023. Numeri che non possono essere derubricati a semplici statistiche: indicano un’escalation che richiede un intervento immediato e incisivo da parte delle istituzioni. Perché dietro ogni numero c’è una vittima, e dietro ogni denuncia, spesso, una realtà ben più ampia e sommersa.
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