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Emergenza sicurezza. dentro la notizia
23.08.2025 - 16:59
"Conosco i ragazzi del paese che fanno parte delle gang giovanili. Emerge il bisogno di agire contro le regole perché annoiati, privi di stimoli, quasi incapaci di relazionarsi con l’ambiente nel quale vivono". A dirlo il sindaco di Dolo Gianluigi Naletto che punta a una strategia di recupero dei giovani.
"Ritengo – sottolinea – che l’utilizzo dei social network sia uno tra i principali fattori scatenanti e influenzanti la nascita delle baby gang, sia ai fini comunicativi tra i componenti del gruppo, sia per la diffusione in rete degli atti compiuti come sfida e autoaffermazione".
"Il mancato controllo da parte dei genitori di questi strumenti – dice – crea dei processi emulativi tra i ragazzi che minano il valore della responsabilità e la percezione del rischio nel loro agire".
Come intervenire? "Andando in strada – spiega il sindaco – e ricercando con loro un rapporto di conoscenza e dialogo. Con molti di loro si è creata una relazione di scambio fondata su percorsi individualizzati di partecipazione attiva. Attraverso un approccio diretto, recentemente, gli autori di atti di violenza verso per esempio il patrimonio pubblico, sono stati poi protagonisti di attività socialmente utili. Altri hanno accolto l’invito a raggiungere degli obiettivi in alcune discipline sportive, quali il calcio e il pugilato".
Nelle prossime settimane, grazie a una associazione sportiva locale di boxe, partirà un progetto di avviamento a questo sport all’interno di una palestra scolastica. Punta alla gestione della rabbia e delle proprie forze, imparando il rispetto verso il prossimo e il bene pubblico. (a.a.)
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