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Paralimpiadi Parigi
27.08.2024 - 16:34
Una gara di nuoto paralimpico (fonte FINP)
Manuel Bortuzzo, giovane promessa del nuoto italiano, ha visto la sua carriera sportiva interrompersi bruscamente. Era il 3 febbraio 2019 quando, a causa di uno scambio di identità fuori da un pub nella periferia sud di Roma, un proiettile lo colpì alla schiena, provocandogli una lesione midollare che lo costrinse sulla sedia a rotelle. Un destino crudele per chi, come lui, puntava alle Olimpiadi di Tokyo 2020, tanto da essere inserito nel progetto "Road to Tokyo 2020".
Ma Manuel non si è lasciato abbattere. Dopo un periodo di stop forzato, è tornato in vasca, pronto a competere alle Paralimpiadi di Parigi 2024. "Ho raggiunto l'apice. In una condizione diversa, ma ci sono", ha dichiarato con una serenità che solo chi ha affrontato e superato grandi avversità può comprendere. Per lui, queste Paralimpiadi rappresentano "la chiusura di un cerchio", un'opportunità per dimostrare a se stesso e al mondo che nulla è impossibile. Manuel Bortuzzo non è nuovo ai successi. Nel 2015, aveva già firmato il nuovo record italiano nella categoria ragazzi nei 3000 metri, sottraendolo a un certo Gregorio Paltrinieri. La sua carriera sembrava destinata a brillare sempre di più, con allenamenti a Roma al fianco di medagliati olimpici come Paltrinieri e Gabriele Detti. Ma il destino aveva altri piani. Le Paralimpiadi di Parigi 2024 non sono solo un traguardo sportivo per Manuel, ma anche un simbolo della sua determinazione, sebbene l'atleta sostenga che tra le due discipline non ci sia alcuna differenza, se non i volti che lo circondano. E nonostante la nuova condizione, Manuel è pronto a dare il massimo, senza rimpianti e con la consapevolezza di aver lavorato duramente per arrivare fin qui. In questo percorso, Manuel non è solo. Tra le amicizie che lo hanno sostenuto, spicca quella con Aldo Montano, conosciuto durante l'esperienza al Grande Fratello. Definendolo un esperto di questi eventi, ha descritto come una fortuna averlo al suo fianco.
La storia di Manuel è impressa sulla sua pelle, con tatuaggi che raccontano momenti cruciali della sua vita. La data dell'incidente, il 3 febbraio 2019, è incisa dietro al collo, mentre il numero 12 rappresenta i millimetri che hanno separato il proiettile dall'aorta addominale, tenendolo in vita. Ogni segno è un ricordo, un simbolo di ciò che è stato e di ciò che è diventato. Il sogno di Manuel è sempre quello di mettersi l'oro olimpico al collo, ma la sua determinazione rende questa sfida un'obiettivo concreto. La sua filosofia è chiara: dare tutto senza guardare al risultato, perché ciò che conta è la consapevolezza di aver fatto del proprio meglio.
Ora, con le Paralimpiadi di Parigi 2024 all'orizzonte, Manuel Bortuzzo è pronto a scrivere un nuovo capitolo della sua vita. Vuole toccare la vasca e poter dire di aver fatto bene. Consapevole del proprio valore, ha dichiarato che soddisfare le proprie aspettative in termini cronometrici è per lui più importante del piazzamento finale.
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