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Bassano Calcio: la storia di Filip Raicevic

Filip Raičević: "A Bassano ho ritrovato la luce dopo un calvario di tre anni"

Il calciatore montenegrino racconta la sua carriera tra sogni, infortuni e rinascite: "Voglio vincere ancora e un giorno allenare."

Bassano: combattere la pareggite per una salvezza tranquilla

Filip Raicevic

La storia di Filip Raičević assomiglia ad uno di quei film in cui il protagonista insegue a lungo un sogno, lo avvicina, lo sfiora, ma un destino avverso ha in mente qualcosa di diverso. Correva l'anno 2016 quando il bomber montenegrino, allora 23enne, dominava la Serie B con la maglia del Vicenza segnando 10 gol nel girone d'andata. Juventus e Napoli si accorgono di lui e aprono una corsa a due per assicurarsene le prestazioni. La punta centrale sceglie gli azzuri di Giuntoli, Sarri e Higuain dopo un lungo corteggiamento. É tutto fatto, i contratti sono pronti, lo champagne è stato stappato; il lieto fine, però, non arriva. L'ultimo giorno di mercato l'affare salta: Raičević resta a Vicenza. Questo episodio è solo uno dei tanti che hanno segnato la carriera del bomber di Podgorica. Oggi, però, è ripartito da Bassano con la voglia di riprendersi quello che il fato gli ha troppe volte negato: "Quest'anno sto rivedendo la luce. Dopo tre anni di calvario, legati a pesanti infortuni, poter giocare senza problemi è tutto. Ho fatto la preparazione estiva e sto bene: è una sensazione che avevo dimenticato".

Il classe 93', per inseguire il suo sogno, ha lasciato casa a soli 13 anni e mezzo per trasferirsi a Belgrado, dove ha militato nel settore giovanile del Partizan: "È stato difficilissimo, mi sentivo perso. Nei primi sei mesi ho fatto le valigie almeno cinque volte. Volevo tornare a casa, ma dovevo resistere. Quegli anni mi hanno formato, giocavamo contro le grandi del calcio, come Milan, Juventus e Real Madrid; ho ancora legami con quei compagni dopo 15 anni".

Dopo le giovanili arriva il grande salto in Italia, che lo porta prima alla Lucchese e poi al Vicenza, dove, appunto, esplode. "Avevo scelto Napoli, ma all’ultimo il presidente si è rimangiato la parola. È stato un colpo durissimo. Non so come sarebbe andata, ma avrei avuto l’opportunità che mi ero guadagnato".

Nonostante il rimpianto, Raičević prosegue la sua carriera tra Serie B e C, vestendo maglie prestigiose come quelle di Bari, Livorno e Pro Vercelli. Proprio a Bari subisce un grave infortunio: "Un’entrata in rifinitura mi ha rotto la caviglia. Stagione finita, sei mesi fuori. È stata una delle tante botte che ho dovuto assorbire, ma non mi sono mai arreso". 

L'attaccante riparte, così, da un'avventura esotica, quella con lo Slask in Polonia: "All'inizio ero titubante, ma è stata un'esperienza fantastica. Stadi ultramoderni, strutture all'avanguardia e una grande passione per il calcio. Purtroppo, poi, è arrivato il Covid e tutto è sfumato." Dopodichè c'è la Ternana, che rappresenta una parentesi di grande felicità:"Abbiamo vinto il campionato con largo anticipo. Peccato che la pandemia non ci ha permesso di festeggiare con i nostri tifosi".

A Piacenza e Taranto le cose non vanno bene, complici i problemi fisici. Raičević, così, riparte della Serie D e trova casa a Bassano:"Inizialmente ero venuto solo per allenarmi, ma poi mi hanno voluto a tutti i costi. Qui, ho ritrovato il piacere di giocare a calcio. Questo è un gruppo speciale, fatto di bravi ragazzi. L’obiettivo è la salvezza, ma possiamo fare di più".

Raičević, ora, guarda avanti: "Da calciatore voglio ancora vincere qualcosa e tornare tra i professionisti. Poi mi piacerebbe intraprendere il percorso di allenatore. È un lavoro che mi affascina. Il mio ricordo più bello? Il debutto in nazionale al Pireo di Atene contro la Grecia. Fu indimenticabile".

Tra sogni mai sopiti e nuove ambizioni, Filip Raičević dimostra che, nonostante le difficoltà, la passione per il calcio è la forza che continua a guidarlo: "La vita mi restituirà quello che mi ha tolto, ne sono sicuro".

Stefano Parpajola

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