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Basket. Umana Reyer Venezia
26.11.2024 - 07:30
Francesca Pan
Francesca Pan, classe 1997, è uno dei volti simbolo del basket femminile italiano. Capitana della Umana Reyer Venezia, ha guidato le sue compagne nella passata stagione verso uno storico scudetto. Quest'anno, poi, è arrivata la ciliegina sulla torta della vittoria della Supercoppa. Bassanese di nascita e veneziana d’adozione, Pan si racconta con passione, dai ricordi d’infanzia alla gioia di alzare trofei, fino alla responsabilità di far crescere il movimento cestistico femminile.
“Gli anni a Bassano sono stati i più belli della mia vita, sono molto legata alla mia città natale e alla mia famiglia,” racconta Pan. Venezia, però, è diventata la sua seconda casa: “Sono qui da quasi dieci anni, mi trovo benissimo. Sono arrivata a 15 anni e questa squadra è sempre stata il mio sogno fin da bambina. Diventare capitana e vincere Scudetto e Supercoppa è stato incredibile, è un cerchio che si chiude".
Pan è una leader silenziosa: “Non urlo, non sbraito, cerco di dare l’esempio con il mio comportamento. Aiuto le compagne dentro e fuori dal campo, ma il gruppo è fantastico, non ho mai avuto bisogno di fare lavoro extra.”
Prima di imporsi in Italia, Pan ha vissuto quattro anni negli Stati Uniti, studiando in una delle migliori università americane: “All’inizio è stato difficile, ma gli sportivi lì sono molto aiutati e supportati, a differenza di quanto avviene in Italia. Mi hanno trattata da regina: voli privati, hotel di lusso, avevamo tutto. Sono riuscita a portare avanti la carriera di sportiva e studentessa, arrivando ad ottenere la laurea."
Tra i momenti da copertina della sua carriera c’è lo scudetto vinto nella scorsa stagione: “La svolta è stata la trasferta di Ragusa. Eravamo in difficoltà dopo una sconfitta a Campobasso, ma ci siamo compattate: sapevamo di meritarci un trofeo. Da lì le abbiamo vinte tutte, spinte anche dal Taliercio: è un palazzetto incredibile, non smette mai di sostenerti, è il nostro sesto uomo.”
Pan si illumina parlando della Nazionale: “La maglia azzurra è la più bella del mondo. Non dimenticherò mai la prima convocazione: avevo 15 anni e non riuscivo a smettere di guardare la divisa. Ancora oggi provo quella sensazione ogni volta che la indosso, è un onore incredibile.”
Il basket femminile sta vivendo un momento di forte crescita e Pan ne è testimone: “In America il movimento è esploso: sold out, boom di ascolti, è seguitissimo. Anche in Italia ho visto una evoluzione. A Venezia il pubblico ci sostiene tantissimo, è una soddisfazione. Come giocatrici, abbiamo la responsabilità di promuovere il nostro sport. È un compito a cui tengo molto”.
Francesca Pan, cuore e simbolo della Reyer, dallo scudetto alla Nazionale: storia di un sogno realizzato.
Stefano Parpajola
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