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Rugby. Serie A Elite

Il ritorno di Umberto Casellato a Mogliano: il coach dello storico Scudetto è di nuovo a casa

Il tecnico è tornato a Mogliano: un tuffo nel passato e gli obiettivi dell'oggi e del domani

Venturato racconta i valori del Mogliano Rugby: un percorso per i giovani

Umberto Casellato, foto di @Alfio Guarise

Per Umberto Casellato il Mogliano Rugby non è solo una società, ma è un pezzo fondamentale della sua vita: “Mogliano l’ho sempre reputata la squadra del mio cuore. Tutto è partito da qui. Quando il club ha avuto bisogno, sono tornato: si sono create le condizioni giuste e ho accettato la loro proposta. Sono passati 11 anni, ma questa è casa mia, è come se non fossi mai andato via".

Il legame con Mogliano  è diventato leggendario nel 2013, quando Casellato ha guidato la squadra a uno storico scudetto: “Lo sport corre veloce, ma questo ricordo rimane indelebile. Abbiamo raggiunto un risultato impensabile, grazie ad una grande cultura del lavoro. Quella vittoria ha portato una mentalità nel club che ci portiamo dietro ancora oggi".

Casellato, con un passato da giocatore, sottolinea quanto l'esperienza sul campo lo abbia aiutato nella gestione della squadra come coach: “Ho imparato le dinamiche di spogliatoio e dei rapporti interpersonali. Cerco di trattare i ragazzi come avrei voluto essere trattato io, anche se non sempre è semplice".

Il Mogliano di oggi è una squadra molto giovane, che ha ampi margini di miglioramento: “È un gruppo che deve acquisire esperienza e malizia. Ci alleniamo bene, ma fatichiamo a riproporre quanto provato in settimana. Se superiamo questo scoglio, tutto sarà in discesa. Lavorare e testa bassa, questo è il nostro mantra".

L’obiettivo è chiaro: “Dobbiamo raggiungere la salvezza. Il club, però, sta già lavorando per il futuro, investendo su strutture, staff e settore giovanile. I risultati arriveranno come conseguenza di tutto ciò".

Il legame con i tifosi di Mogliano è un altro aspetto fondamentale: “Lo stadio Quaggia è sempre stato un campo difficile. Quando venivo qui da avversario era durissima. I tifosi non sono tanti, ma sono legatissimi al club, lo considerano una famiglia. Di conseguenza i giocatori sentono questa responsabilità e questo si trasforma in un'arma in più".

Casellato, poi, guarda al futuro: “Mi piacerebbe allenare la Nazionale femminile di rugby alla Coppa del Mondo. Ogni tanto lavoro con le ragazze e mi danno immense soddisfazioni: hanno una marcia in più, recepiscono tutto immediatamente e sono molto resilienti".

Casellato ha concluso con una riflessione sui cambiamenti che il rugby ha avuto negli ultimi anni: “Le regole sono cambiate per favorire lo spettacolo. L’approccio dei giovani è molto più professionale: c’è grande attenzione a riposo, alimentazione e preparazione fisica: io quando ero un giocatore pesavo 70 kg; oggi un mediano di mischia pesa 85 kg ed è due volte più veloce".

Umberto Casellato e il grande ritorno a casa con la promessa di mantenere Mogliano in categoria, e, magari un giorno, riportarlo nell'Olimpo dei grandi del rugby

Stefano Parpajola

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