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Basket. Serie A

Reyer, Amedeo Tessitori: "Voglio portare un titolo a Venezia"

Il capitano della Reyer si racconta in un viaggio nella sua carriera con l'ambizione di regalare una gioia al Taliercio

Reyer, Amedeo Tessitori: "Voglio portare un titolo a Venezia"

Amedeo Tessitori, @instagram Amedeo Tessitori

Amedeo Tessitori, capitano della Umana Reyer Venezia, ha attraversato una carriera fatta di sacrifici e soddisfazioni. "I miei inizi? Nel mio primo anno di liceo sono andato alla Virtus Siena, una società solida e ben organizzata", racconta Tessitori. "Sono stato lì per cinque anni, dove ho incontrato tante persone che mi hanno aiutato a crescere".

Dopo un po' di gavetta, arriva il salto in Serie A con Sassari, una tappa difficile ma fondamentale per il centro granata. "Fu il primo grande scoglio, mi scontrai con la realtà. Ero abituato a contesti più familiari, con meno pressione. In Sardegna ho trovato il vero professionismo e ho faticato tanto all'inizio", ammette. A Biella, però, arriva la svolta sotto la guida di coach Carrea; Tessitori ritrova fiducia, forma fisica e minutaggio. Due anni di rinascita che lo hanno portato alla convocazione in Nazionale. "Da lì Sacchetti mi vide e mi iniziò a dare fiducia".

Oggi a Venezia, il capitano sta vivendo una fase importante della sua storia personale. "C'è una società molto seria, costruita bene; questa è una piazza eccezionale per chi vuole crescere e migliorarsi. Per questo ho deciso di rimanere. Non ho la necessità di cambiare", racconta con soddisfazione. "La fascia di capitano, in più, mi riempie di orgoglio".

Parlando del suo ruolo, Tessitori rivela il tipo di guida che cerca di essere. "Provo a essere un leader di energia, voglia, forza e grinta. Incitare i compagni e trasmettere un body language positivo sono le mie linee guida".

Nella prima parte di stagione i leoni granata hanno avuto qualche difficoltà: "Ci sono stati infortuni e un calendario impegnativo. L’obiettivo è risolvere i nostri problemi, giorno per giorno, settimana per settimana. La squadra è forte e unita, anche fuori dal campo e lo staff lavora tantissimo per darci gli strumenti necessari per fare basket".

La doppia competizione, tra Serie A ed Eurolega, è sempre una sfida impegnativa. "Le trasferte sono dure, il basket europeo è più fisico, devi essere tosto. Quello italiano, invece, è più veloce e tecnico", spiega Tessitori.

Oltre all'Europa, il centro si è preso anche l'Azzurro: "Il Mondiale in Cina è stato un sogno. Mi trovavo a giocare con i migliori: Belinelli, Datome, Gallinari, Hackett. Sono giocatori che avevo visto solo in televisione. Essere con loro in campo è stata un’emozione incredibile".

Il sogno del cestista pisano è quello di vincere a Venezia: "Voglio un campionato con la Reyer per ripagare la società di questi anni", afferma con convinzione. E, guardando al futuro, non esclude di voler giocare all’estero. "Magari in Giappone", conclude il capitano.

Una carriera di successi e, ora, la voglia di portare il sole anche al Taliercio con un titolo che manca in laguna dal 2020.

Stefano Parpajola

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