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Calcio. Serie D
03.02.2025 - 11:00
Graziano Aliu
Graziano Aliu, attaccante classe 1989, vive per il gol, sin da quando ha calpestato i primi campetti di provincia. Ora, nel pieno della maturità, la grande occasione: riportare la Serie C a Treviso e prendersi il professionismo per la prima volta.
Graziano Aliu è nato per fare gol. L'attaccante classe 1989, infatti, da quando dall'Albania si è trasferito in Italia a 5 anni, non ha smesso di riempire le reti di ogni categoria. Per 220 volte Aliu ha timbrato il cartellino nei campi del calcio dilettantistico. Per questi numeri, che nello sport contano e non poco, la punta oggi al Treviso, è considerata il principe dei gol. Assoluto protagonista di tante nobili tra Eccellenza e Serie D, il bomber, all'età di 35 anni, pare non avere la minima intenzione di volersi fermare. E il Tenni, la sua nuova casa, è il cortile regale dove sta continuando a brillare con le sue buone abitudini: doppia cifra raggiunta a gennaio e squadra lanciata verso un sogno comune: il professionismo. L'oasi paradisiaca della Serie C, infatti, a Treviso manca dal lontano 2013. Per la punta albanese, invece, per una serie di sfortunate coincidenze, non è mai arrivata. Ora, insieme, la missione sembra possibile: "Il sogno è vincere la D e giocarmi la C in biancoazzurro. Se ci fosse l’occasione, vorrei provare i professionisti," confessa Aliu. "Mi trovo benissimo qui," afferma, senza però nascondere le difficoltà iniziali: "L'avvio è stato duro. Dopo le prime tre vittorie abbiamo avuto una flessione e abbiamo capito l’importanza della piazza. Da fuori sentivamo le critiche, ma ci siamo uniti e abbiamo fatto un filotto incredibile".
L'obiettivo della Serie C, sembra ora dunque essere alla portata. Tante volte il bomber si è avvicinato a questo traguardo: "Ero molto giovane, ma avevo fatto benissimo in Serie D ad Albignasego. Arriva, così, la chiamata della Spal. Per motivi burocratici, però, è saltato tutto". I tre anni successivi sono stati molto complicati: "È stato un vero calvario. Per due volte mi sono rotto il ginocchio e mi sono dovuto operare una terza volta perché provavo ancora dolore. Finalmente, poi, mi sono sentito meglio e sono ripartito dal Campodarsego, dove ho trascorso 5 anni bellissimi". Nella piazza padovana arriva la consacrazione: vittoria dell'Eccellenza e tanti secondi e terzi posti; il tutto condito da caterve di gol. Dopodiché c'è il trionfo di Trento: "Abbiamo vinto la Serie D: era una piazza davvero importante, peccato che per il covid mancava la tifoseria quindi ce la siamo goduta poco rispetto al valore dell'impresa fatta. Il progetto era bellissimo, c’era un modo di fare calcio importante e diverso. Qui ho il ricordo del mio gol più bello: era la partita decisiva per la promozione, proprio contro il "mio" Campodarsego. Mi arriva un cross sul secondo palo e d'istinto decido di fare la rovesciata. La palla, fortunatamente, è entrata. Alla fine è stata una grande festa". Un'altra memorabile esperienza del viaggio di Aliu arriva nella suggestiva Chioggia, con la vittoria del campionato e l'orgoglio di aver riportato i veneziani in Serie C dopo 47 anni dall'ultima volta, perdipiù da capocannoniere: "Un percorso indimenticabile. I tifosi hanno la piazza dentro, sono calorosi, ti fanno sentire un grande amore," commenta con emozione. A fine stagione, però, non arriva l'accordo con la società granata: "Hanno optato per altre scelte, mandando via la spina dorsale di quella storica annata. Sono andati nella direzione di fare una squadra molto giovane, quindi, non rientravo più nel progetto". Nel cuore del bomber, poi, rimane anche l'Adriese: una cavalcata da 40 gol in un anno e mezzo.
L'attaccante da più di 200 reti, poi, svela qualcuno dei suoi segreti: "Giocare per divertirsi," risponde senza esitazione. "Per me è la cosa più bella del mondo. Se uno lo fa per soldi o altro, rischia prima o poi di perdersi. Io vado al campo con il sorriso, mi piace quello che faccio e finché starò bene sarà il mio unico focus". Un aneddoto particolare? "Non ho un'esultanza specifica, decido ogni volta al momento".
Stuzzicato, Aliu non può fare a meno di parlare dei suoi idoli calcistici. "Premetto che sono interista. Sono cresciuto con il mito di Ronaldo il Fenomeno, poi c'è stato Adriano. Oggi guardo sempre con grande attenzione Benzema, mi è sempre piaciuto tanto. siamo giocatori che hanno uno stile di gioco simile. Io sono un 9 puro, ma mi piacciono anche le giocate da 10. Quest'anno, infatti, dopo tanto tempo, ho avuto la possibilità di indossare questo numero. È sicuramente il mio preferito".
Graziano Aliu, 35 anni e i sogni di un bambino; scrivere la storia e riportare il Treviso tra i grandi: "La Serie C è il mio obiettivo, se ci sarà la possibilità sarò pronto." Pronto sempre, come quando c'è da buttarla dentro.
Stefano Parpajola
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