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07.04.2025 - 11:18
Silvio Sambo, foto di Andrea Carloni
Silvio Sambo è un campione della vela. Ha vinto tantissimo e vuole continuare a farlo. Per l'atleta questo non è solo uno sport, ma una filosofia di vita: sacrificio, passione e amicizia sono gli ideali che lo governano.
La vela è sempre stata una parte fondamentale dell'avventurosa vita di Silvio Sambo. Il suo viaggio in questo mondo inizia in modo romantico. Fin da bambino, al fianco di suo padre, ha vissuto il mare condividendo molti viaggi a bordo di una barchetta a vela. Da quel momento, questo sport gli è rimasto attaccato alla pelle, tatuato nel DNA. Da 51 anni, infatti, Sambo prosegue un percorso che sembra non aver alcuna intenzione di interrompere. "Ho iniziato a 7 anni, quando mi sono iscritto al Circolo Nautico Chioggia (CNC). Da allora, sono sempre stato qui. È casa per me. Sono chioggiotto e questi sono i colori con cui corro". E nonostante una carriera costellata di successi, con sette campionati italiani, due titoli europei, un terzo posto ai Mondiali e tanto altro, Sambo, mantiene la stessa fame e determinazione di inizio carriera: "Voglio togliermi ancora tante soddisfazioni".
Nel 2024, la sua partecipazione alla Marina Militare Nastro Rosa Tour Veloce, una delle regate offshore più dure e prestigiose, la più lunga del Mediterraneo, ha segnato un altro grande traguardo; si tratta di una vera e propria missione impossibile: 10 giorni di navigazione senza sonno e con pochissimi momenti per mangiare, per affrontare il mare italiano, uno dei più complicati del mondo. "Siamo stati selezionati tra i migliori skipper offshore italiani e internazionali per questa regata. Non è stato facile, soprattutto perché ho gareggiato con un compagno, Manuel Polo, con cui non correvo da anni. Siamo stati avvisati della gara all'ultimo, quindi avevamo poco tempo per prepararci, non abbiamo avuto la possibilità di fare molte prove pratiche. Abbiamo, però, provveduto ad organizzare il tutto nel miglior modo possibile: la barca era pronta e avevamo a disposizione tutto quello che ci serviva".
Questa regata, che ha visto la partecipazione di alcuni dei migliori velisti del panorama della vela, ha fatto vivere a Sambo una delle esperienze più emozionanti della sua ricca carriera. "Abbiamo circumnavigato l'Italia, passando accanto ai fari più belli del nostro paese. Si partiva da Venezia per arrivare a Genova, passando per la Sicilia. Il mare era sempre in movimento e la competizione tra le barche era serrata. Eravamo tutti vicini. Non ci sono molte occasioni in cui la distanza tra i partecipanti è così ridotta. È stato incredibile. Siamo arrivati terzi, a 40 minuti dal primo posto. Un risultato straordinario. Adesso sono pronto per riprovarci a novembre, quando si partirà da Genova per arrivare a Venezia".
La passione del velista clodiense non vuole saperne di fermarsi: "Farò anche il prossimo campionato italiano offshore a Trieste e poi il Mondiale a Monfalcone", annuncia con determinazione. "Non smetto mai di sognare e puntare alla vittoria. Poi, oltre al raggiungimento degli obiettivi, quel che conta è stare bene con il proprio equipaggio. Questo è il più grande successo".
Uno dei ricordi più belli per Silvio resta, a proposito, quello legato alle gare con suo padre, l'uomo che gli ha trasmesso la passione per questo sport ed è stato il suo primo grande maestro. "Ho sempre corso con equipaggi di amici. Ogni vittoria e ogni sconfitta sono state una parte di questa grande avventura. Ma il legame con mio padre è indissolubile, con lui è iniziato tutto. Oggi non gareggia più, ma è il mio primo tifoso."
Oltre a dedicarsi all'agonismo, Silvio è anche istruttore e gestisce la scuola di vela "Sambo Yachting" a Chioggia, fondata nel 1986 proprio insieme a papà Paolo: "È una scuola storica per la nostra città. Chioggia è un luogo privilegiato, abbiamo una tradizione velica molto forte e un legame inspiegabile con il mare".
Il Circolo Nautico Chioggia, con cui Sambo sta affrontando la sua carriera, ha forgiato altri grandi talenti, come Silvia Zennaro, Enrico Zennaro e Marco Schiavuta, che hanno raggiunto prestigiosi traguardi internazionali. "C’è una tradizione fortissima di velisti chioggiotti. Noi lavoriamo con il mare, è un qualcosa di naturale. La vela è nel nostro DNA, da sempre".
E per Silvio Sambo, la vela non è solo uno sport, ma una filosofia di vita: sacrificio, passione e amicizia sono gli ideali che governano questa disciplina. Ogni vittoria è condivisa con l'equipaggio. E poi c'è appunto il mare, che per Chioggia e per i chioggiotti rappresenta e rappresenterà sempre una parte fondamentale della vita.
Stefano Parpajola
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