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Calcio. Serie A
29.03.2025 - 09:29
Venezia-Bologna, @instagram Venezia FC
Niente biglietti per i tifosi bolognesi residenti in provincia di Bologna. Il provvedimento, preso dal prefetto di Venezia, Darco Pellos, riguarda la partita di Serie A tra Venezia e Bologna, in programma oggi, sabato 29 marzo, allo stadio Penzo. La decisione arriva dopo il lavoro del Comitato di analisi per la sicurezza delle manifestazioni sportive, che ha condiviso il provvedimento in sede di Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica.
Il ricordo degli scontri del 2022
La scelta di vietare la vendita dei biglietti ai supporter felsinei non è casuale. È legata agli scontri violenti che hanno caratterizzato la partita tra Venezia e Bologna dell’8 maggio 2022. In quella data, un gruppo di tifosi di entrambe le squadre si è scontrato prima della partita, in un episodio che ha visto l’emissione di 39 daspo (provvedimenti di allontanamento dagli stadi) e ha portato alla segnalazione alla procura per l'ipotesi di rissa aggravata. Le violenze, documentate da video amatoriali e analizzate dalla polizia, hanno suscitato grande preoccupazione.
Le indagini e i provvedimenti presi
Gli scontri avevano avuto luogo nelle vicinanze dell’Arsenale e in Campo della Tana, dove i tifosi si erano dati appuntamento circa un’ora prima dell’inizio del match, organizzando il loro "incontro" attraverso i social. La Digos di Venezia aveva ricostruito i fatti grazie a un'accurata indagine, esaminando immagini e video sui social, nonché controllando i dati personali dei tifosi coinvolti. I responsabili furono identificati e, in seguito all'analisi dei video, furono emessi i daspo, con pene che andavano da un minimo di 2 a un massimo di 5 anni.
La violenza si era manifestata in modo eclatante, con i tifosi che si erano affrontati a sprangate, causando gravi disordini e una situazione di pericolo pubblico. Nonostante l'aggressività pre-partita, i responsabili si erano poi diretti allo stadio Penzo come se nulla fosse, ma il lavoro investigativo aveva portato a una solida identificazione degli autori del pestaggio.
L’importanza della prevenzione e della sicurezza
Il divieto imposto ai tifosi bolognesi rappresenta una misura preventiva, finalizzata a evitare il ripetersi di simili episodi. In particolare, la scelta della zona degli scontri, l'Arsenale, era stata mirata a evitare il controllo da parte delle forze dell’ordine, che avevano presidiato le aree più vicine allo stadio. In questo scenario, la Digos ha anche identificato un gruppo di tifosi olandesi e scozzesi, che avevano raggiunto l’Italia sotto mentite spoglie, organizzando viaggi turistici e approfittando della buona fede degli altri tifosi per alimentare il conflitto.
L’identificazione dei colpevoli è stata resa possibile anche grazie agli abiti indossati dai tifosi e ai biglietti d'ingresso allo stadio, che sono stati fondamentali per il lavoro della polizia.
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