Il direttore di Federalberghi Veneto Marco Gottardo conferma: “Gli albergatori delle Terme Euganee pronti ad accogliere i profughi”
Federico Barbierato, sindaco di Abano Terme
Abano e gli albergatori dell’area delle Terme si mettono a disposizione delle esigenze dei profughi ucraini che fuggono dalla guerra. A spiegarlo è il direttore di Federalberghi Veneto, Marco Gottardo. A lanciare l’appello a favore dei profughi in fuga appena scoppiate le ostilità era stato il presidente nazionale di Ferderalberghi Terme, l’architetto Emanuele Boaretto, che è titolare dell’hotel Millepini. “Boaretto – spiega Gottardo - aveva lanciato l’appello ai gestori e titolari delle attività ricettive di mettere a disposizione una stanza o due di hotel per dare ospitalità, con una ottantina di alberghi, a circa 200 persone. Un appello che gli albergatori della zona avevano accolto fin da subito con un estremo slancio di generosità”. La situazione però nel corso delle settimane è mutata, ora Ferderalberghi si attiverà in base ad una convenzione ad hoc messa a punto con la Regione Veneto. “Come albergatori siamo pronti a fare la nostra parte – spiega Gottardo. - Questa tragedia che si è verificata nel cuore d’Europa ci colpisce fortemente. Proprio per questo siamo pronti a dare una mano alle persone che si trovano in grossa difficoltà e che hanno perso tutto a causa del conflitto in corso e, se rimangono nel loro paese, rischiano la vita”. Ovviamente a coordinare gli arrivi dei profughi saranno le autorità preposte, come la Prefettura, che individueranno di volta in volta i punti dove saranno destinate le persone. Da una fase di aiuto spontaneo si passerà insomma ad una di aiuto più organizzato. Saranno messi a disposizione molti strumenti per far fronte all’emergenza. “Il Comune di Abano Terme fin da subito si è messo a disposizione delle autorità per far fronte a questa emergenza umanitaria – aggiunge il primo cittadino Federico Barbierato. - Abbiamo apprezzato lo spirito di grande collaborazione ed umanità che hanno dimostrato gli albergatori. Anche il Comune è pronto a fare la sua parte”. Il Comune però fa sapere di non essere in grado di accogliere l’appello del ministro dell’interno Lamorgese per mettere a disposizione dei profughi i beni sottratti alla mafia, com’è accaduto ad esempio in diverse zone del Veneziano e Padovano. “Questi beni – spiega il sindaco – sono 3 appartamenti e un garage ed erano già stati impegnati a favore di persone con evidenti fragilità sociali”. Il sindaco, intanto, è in continuo contatto con le autorità preposte per coordinarsi e dare loro indicazioni di famiglie che mettono a disposizione le loro case per ospitare i profughi. Continuano nel territorio comunale le raccolte di medicinali e beni di prima necessità da inviare in Ucraina. “Per quanto riguarda il vestiario – conclude Barbierato – in questo momento non è la priorità”. Alessandro Abbadir
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