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Turismo
25.09.2025 - 13:33
Tre giorni di confronto internazionale, momenti istituzionali all’hotel Millepini e una visione chiara per il futuro: l’assemblea annuale di EHTTA, l’European Historic Thermal Towns Association, ha portato a Montegrotto Terme 52 città termali di 19 Paesi, riunite per discutere strategie, sostenibilità e riconoscimento istituzionale. A fare gli onori di casa è stato il sindaco Riccardo Mortandello, presidente dell’associazione dal 2023, che ha ribadito la necessità di far arrivare la voce del termalismo storico nelle istituzioni europee, affinché questo patrimonio venga riconosciuto non come semplice offerta di wellness commerciale, ma come un unicum capace di integrare salute scientificamente provata, eredità culturale riconosciuta dall’UNESCO e tradizione millenaria.
Mortandello ha spiegato come le terme storiche si distinguano da qualsiasi altra forma di turismo del benessere. Non solo relax momentaneo, ma un sapere consolidato che affonda le radici nella medicina antica e che ancora oggi offre cure idropiniche, fangoterapia e trattamenti inalatori con indicazioni terapeutiche precise per diverse patologie. Accanto alla dimensione sanitaria c’è quella culturale e architettonica, con un patrimonio che va dalle terme romane ai grandi alberghi della Belle Époque. A rendere unico il termalismo europeo, ha aggiunto, è poi la continuità storica: gli stessi luoghi in cui i romani praticavano le cure termali sono ancora oggi sede di attività riconosciute e scientificamente validate, a testimonianza di un’autenticità che nessun altro modello al mondo può vantare.
Durante i lavori sono state condivise esperienze significative provenienti da diversi Paesi. Dal Belgio, il sindaco di Spa Nicolas Tefnin ha raccontato come la città, patrimonio UNESCO, sia riuscita a mantenere vivi i propri edifici storici trasformandoli in luoghi dove il visitatore può respirare eleganza e tradizione insieme all’esperienza termale contemporanea. Dalla Grecia, Markos Danas ha portato i dati di un settore in piena crescita, con un milione di visitatori nei 32 stabilimenti nazionali e una strategia che punta a integrare il termalismo con agriturismo ed enogastronomia, per proporre esperienze complete e radicate nel territorio. Dalla Catalogna, Isidre Pineda, sindaco di Caldes de Montbui e vicepresidente di EHTTA, ha illustrato la formula che ha trasformato la sua cittadina nella “capitale termale di Barcellona”: collaborazione tra pubblico e privato, innovazione per attrarre la clientela giovane e un coinvolgimento diretto della popolazione locale. Il direttore generale dell’associazione, Simone Zagrodnik, ha delineato invece le prospettive future, che passano per campagne promozionali coordinate con grandi marchi turistici e un’intensificazione dell’attività di lobbying a Bruxelles, così da intercettare fondi destinati alla ristrutturazione degli edifici storici e all’uso sostenibile delle acque termali.
Il tema della sostenibilità è stato al centro dell’intervento di Mortandello, che ha insistito sulla necessità di investire nell’innovazione ambientale. Recupero del calore, gestione circolare delle risorse idriche reflue e riduzione dell’impatto ecologico non sono solo obiettivi tecnici, ma strumenti per rafforzare l’immagine di autenticità e responsabilità delle terme storiche. Montegrotto, con il suo modello di integrazione tra tradizione curativa e innovazione tecnologica, punta a conquistare una clientela consapevole, attenta alla sostenibilità e alla qualità delle cure.
Un ruolo fondamentale in questa prospettiva è svolto dal progetto GreenSPAS, co-finanziato da Interreg Europe per il periodo 2024-2028, che vede Montegrotto Terme tra i partner principali insieme a Francia, Austria, Portogallo e Polonia. L’obiettivo è migliorare la sostenibilità delle città termali europee, trasformandole in laboratori della transizione ecologica. L’associazione non è solo parte del progetto, ma riveste il ruolo di “Advisory Partner”, segno del peso crescente che EHTTA ha assunto nel panorama continentale.
La rete delle città storiche termali, riconosciuta come Itinerario Culturale del Consiglio d’Europa, si propone di promuovere un’identità condivisa e di valorizzare il patrimonio non solo come attrattiva turistica, ma come leva di sviluppo sostenibile. Oltre alle attività istituzionali, EHTTA promuove progetti culturali e di divulgazione innovativi, come la serie televisiva Amazing Spa Towns o la celebrazione della Giornata Europea del Patrimonio Termale, che ogni ottobre mette in luce aspetti poco conosciuti delle città associate. Importante anche l’attività scientifica, con pubblicazioni di ricerca che aiutano a ridefinire il concetto di spa e a fondare su basi solide le strategie operative dei diversi territori.
L’Italia riveste un ruolo di primo piano con sei città storiche termali – Montegrotto, Acqui, Montecatini, Salsomaggiore, Telese e Viterbo – e la presidenza affidata a Mortandello ha rafforzato la centralità del nostro Paese. Il sindaco di Montegrotto ha voluto sottolineare l’approccio partecipativo adottato nel suo territorio, con incontri regolari insieme agli operatori locali per discutere la strategia geotermica comunale e per tradurre concretamente sul piano locale i progetti europei. «I benefici della nostra adesione alla rete – ha ricordato – sono tangibili: accesso privilegiato a finanziamenti, visibilità globale attraverso canali di promozione internazionale, scambio continuo di conoscenze scientifiche e soprattutto la possibilità di migliorare concretamente le pratiche sostenibili. Montegrotto dimostra come la partecipazione attiva a queste reti internazionali generi risultati misurabili in termini ambientali, turistici e di benessere per la comunità».
L’assemblea di Montegrotto ha così consacrato la città veneta come vero e proprio hub del termalismo europeo. La presenza dei rappresentanti di tutta la rete EHTTA e la qualità del dibattito hanno confermato che il termalismo storico non è solo una tradizione da custodire, ma una risorsa viva e strategica per il futuro dell’Europa, capace di coniugare salute, cultura e sostenibilità in un’unica esperienza.
Federico Franchin
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