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Ad Abano nasce l’Ecosistema del benessere senior

Ecosistema Anziani ad Abano: 42.500 euro per sportelli informativi, servizi a domicilio e un programma di attività (digitalizzazione, prevenzione, stimolazione cognitiva e incontri comunitari) per contrastare l'isolamento degli oltre 5.900 over 65.

anziani

Foto di repertorio

Ad Abano torna d’attualità il tema dei servizi dedicati agli anziani, una fascia di popolazione sempre più significativa: oggi in città sono 5.900 i cittadini over 65, di cui circa 2.800 sotto i 74 anni e 2.900 oltre questa soglia, su un totale di 20.600 abitanti. Numeri che raccontano la necessità di un sistema strutturato di risposte. Il sindaco Federico Barbierato ha ricordato in questi giorni come già nel 2018 fosse stato fatto un tentativo di portare una casa di riposo ad Abano, con una richiesta formale alla Regione Veneto. Un progetto rimasto senza seguito a causa della mancanza di “quote”, cioè del sostegno economico necessario per abbattere i costi delle rette e permettere alle famiglie di accedere al servizio.

Se la casa di riposo resta un obiettivo da conquistare, nel frattempo Abano compie un passo avanti con la nascita di “Ecosistema Anziani”, progetto finanziato dalla Regione Veneto con 42.500 euro nell’ambito del Bando Invecchiamento Attivo. L’iniziativa mette al centro i cittadini over 65 e nasce dal lavoro condiviso con Croce Rossa, Lilt, Auser, Virtus Abano e altre associazioni del territorio. Volano del progetto sarà il servizio InformAnziani, con uno sportello aperto ogni mercoledì mattina al CRC di via Donati per orientare e accompagnare i cittadini. A questo si affiancherà lo Sportello Sociale Mobile, pensato per raggiungere a domicilio le persone più fragili, riducendo i rischi di isolamento. Il calendario delle attività, da settembre 2025 a luglio 2026, prevede alfabetizzazione digitale, iniziative di prevenzione sanitaria e motoria, laboratori di stimolazione cognitiva, pranzi comunitari, soggiorni e spazi di aggregazione. Sarà avviata una cabina di regia per coordinare gli interventi e una serie di podcast che raccoglieranno esperienze e racconti, creando una libreria digitale della memoria collettiva.

Federico Franchin

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