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05.11.2025 - 18:16
Nel territorio più fragile del Veneto, il Consorzio di Bonifica Adige Po lavora per coniugare tutela ambientale, sicurezza e sviluppo. Progetti cantierabili, accordi tra Comuni e una rete di sinergie per gestire il cambiamento climatico e la manutenzione delle infrastrutture
Nel cuore del Polesine, dove acqua e terra convivono in un equilibrio fragile e prezioso, la tutela del territorio è una sfida quotidiana che richiede visione, collaborazione e responsabilità. In questo contesto il consorzio di Bonifica Adige Po ha accompagnato il Prefetto, insieme alle autorità locali, in alcuni siti più rappresentativi del comprensorio . Un’occasione per osservare da vicino la complessità di un’area, tra bellezza paesaggistica e vulnerabilità ambientale -1761647866751.jpg)
I siti visitati hanno permesso di mostrare le principali sfide che il territorio Polesano si trova ad affrontare: la subsidenza, i cambiamenti climatici, la sicurezza idraulica e stradale, la sostenibilità energetica. Il territorio rodigino, dove la rete stradale si intreccia con una fitta trama di canali, presenta una complessità particolare. Ciò che in passato poteva apparire come una scelta di efficienza – costruire strade il più vicino possibile ai canali per risparmiare spazio e costi – si rivela ora un fattore di vulnerabilità. Gli smottamenti e i cedimenti delle sponde comportano infatti costi di manutenzione elevati e rischi per la circolazione e la stabilità idraulica.
Il quadro è chiaro: nel comprensorio del Consorzio Adige Po si contano oltre 2.350 chilometri di strade e più di 1.700 chilometri di vie d’acqua, distribuiti su 120.000 ettari di territorio. Un sistema denso, intrecciato e delicato, che richiede una visione unitaria e un coordinamento costante tra enti.
In questo contesto, il Consorzio di Bonifica Adige Po ha avviato da tempo un percorso virtuoso fondato su tre strategie principali. La prima riguarda la presentazione di progetti pronti a essere cantierati, in modo da intercettare i finanziamenti regionali destinati ai Consorzi di Bonifica. La seconda è la costruzione di una rete di sinergie con i Comuni del comprensorio, formalizzata in un Accordo di Programma Quadro approvato nell’agosto 2024 e già sottoscritto da oltre venti amministrazioni comunali. La terza strategia è la diversificazione delle fonti di finanziamento, favorendo la cooperazione tra enti territoriali e la condivisione delle rispettive linee di sostegno economico. Un’azione attivata per creare una rete di opportunità che valorizza le competenze tecniche e accelera la realizzazione degli interventi.
Anche la creazione di un Tavolo Tecnico tra Comuni, Provincia e Consorzio – dedicato alla stesura di regolamenti condivisi per la difesa e l’assetto idraulico del territorio – va nella direzione di una gestione coordinata, capace di prevenire invece che rincorrere le emergenze.
Da una recente ricognizione eseguita dal Consorzio di Bonifica Adige Po, emerge che i dissesti spondali lungo i tratti stradali paralleli ai canali superano i 20 chilometri. Il costo stimato per il ripristino è di circa otto milioni di euro. “Se venisse istituito un finanziamento annuale dedicato di 600.000 euro, servirebbero tredici anni per completare gli interventi; con un piano straordinario, invece, il problema potrebbe essere risolto in un paio d’anni”-si legge in una nota stampa ufficiale del consorzio di Bonifica Adige Po-
Un dato che conferma quanto investire nella sicurezza idraulica e stradale del Polesine non significhi soltanto spendere risorse, ma costruire un futuro più stabile. Un atto di responsabilità collettiva verso un territorio che da sempre vive in equilibrio tra acqua e terra, e che oggi chiede una visione capace di unire tutela ambientale, sicurezza e sviluppo sostenibile. (g.f.)
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