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Castelfranco, il cemento non si ferma: oltre 5 ettari consumati nel 2024

I dati Ispra mostrano una città che ha consumato oltre 90 ettari in meno di 20 anni, con conseguenze per drenaggio, biodiversità e servizi ecosistemici.

Cantiere a Castelfranco Veneto

Castelfranco Veneto continua a consumare suolo. Lo dicono i dati ISPRA 2025, che fotografano una città dove, nonostante il rallentamento degli ultimi anni, l’avanzata del cemento non si è fermata.

Oggi, il 26% del territorio comunale – pari a 1.338 ettari su 51 chilometri quadrati – è ormai coperto da superfici artificiali: case, capannoni, parcheggi.

Il nuovo aggiornamento mostra un incremento netto di 5,15 ettari tra il 2023 e il 2024, un valore che riporta Castelfranco ai livelli di crescita pre-pandemia.

Se confrontati con il lungo periodo, i numeri raccontano una storia chiara: dal 2006 ad oggi, la città ha perso oltre 90 ettari di suolo libero, una superficie equivalente a più di 120 campi da calcio.

Negli anni Duemiladieci il ritmo era stato sostenuto – con un picco di 35 ettari consumati tra il 2006 e il 2012, ossia in media 5 ettari all’anno – poi una breve frenata, seguita da una nuova fiammata tra il 2018 e il 2021, quando vennero “divorati” più di 30 ettari in tre anni.

Solo il biennio 2021-2023, successivo alla pandemia di Covid-19, ha mostrato un’inversione temporanea, grazie anche ad alcuni interventi di ripristino ambientale, che nel 2021 avevano restituito oltre 6 ettari al verde.

Tuttavia, la tregua è durata poco. Il nuovo incremento segnalato nel 2024 riporta l’attenzione su una dinamica che, secondo gli esperti, è diventata strutturale.

In un territorio già densamente urbanizzato, ogni ettaro sottratto alla campagna significa meno capacità di drenare l’acqua, minore tutela della biodiversità e un impoverimento dei servizi ecosistemici.

La tendenza resta quindi di consumo lento ma continuo, frutto di piccoli interventi diffusi più che di grandi espansioni.

Un fenomeno che somma l’eredità di decenni di crescita industriale e la frammentazione tipica dell’alta pianura trevigiana.

Castelfranco, nel cuore di questo mosaico urbano, si trova così davanti a una sfida decisiva: fermare la corsa del cemento e restituire spazio alla terra. (l.s.)

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