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Padova Nord dentro la notizia
10.11.2025 - 09:18
Superati i numerosi ostacoli ormai è tutto pronto, manca solamente l’ultimo ok da parte del GSE. I benefici dagli incentivi saranno destinati a finalità sociali, a partire dall’aiuto alle famiglie in situazione di povertà energetica
Ad Albignasego è finalmente operativa una delle prime Comunità Energetiche Rinnovabili (CER) della provincia di Padova, frutto di un percorso lungo e complesso durato cinque anni. Un’esperienza che unisce impegno civico, innovazione e solidarietà, ma che ha dovuto superare ostacoli normativi, ritardi e difficoltà di vario genere e affrontare la sfida del coinvolgimento della cittadinanza.
“Siamo partiti cinque anni fa con uno studio di fattibilità per due impianti – racconta Valentina Luise, assessore all’ambiente e alla transizione ecologica – ma ci siamo dovuti fermare perché all’epoca mancava il decreto attuativo. Quando la normativa è cambiata, siamo passati dalla cabina secondaria, che comprendeva San Tommaso, alla cabina primaria che ci ha permesso di estendere l’iniziativa a tutto il nostro territorio. Abbiamo così potuto proseguire con la realizzazione del primo impianto fotovoltaico sulle gradinate dello stadio Montagna.”
Il passo successivo, una volta completata tutta la fase preparatoria, è stata la costituzione, nel novembre 2024, di un’associazione non riconosciuta, la Comunità Energetica della Città di Albignasego. “Abbiamo completato tutte le pratiche con il GSE e l’allacciamento dell’impianto - prosegue Luise -. Il Comune è socio produttore, ma non fa parte del direttivo: vogliamo che la CER diventi autonoma, una realtà del territorio capace di camminare con le proprie gambe. Siamo rimasti come socio produttore per definire la distribuzione dell’incentivo che sarà impegnato per la lotta alla povertà energetica e i casi di povertà sociale.”
Attualmente la comunità conta una cinquantina di consumatori e un solo produttore, il Comune, che ha scelto di non ammortizzare il costo dell’impianto, mettendolo a disposizione della CER senza rientrare dei costi. Gli incentivi derivanti dalla produzione verranno distribuiti secondo criteri etico-sociali: 30% ai consumatori, 30% ai produttori e 40% destinato al sostegno delle famiglie in difficoltà economica.
“L’idea è restituire parte dell’energia e dei benefici a chi ha più bisogno, a partire dalle famiglie in situazione di povertà energetica o che faticano a far fronte alle spese energetiche - spiega Massimo Morbiato, presidente della CER Albignasego -. Quindi si aderisce alla CER perché si condivide un progetto sociale ben preciso. Il vantaggio economico per un consumatore medio è di circa 70–100 euro l’anno, questo ormai è noto. Ma la vera finalità è sociale: l’energia condivisa diventa uno strumento di solidarietà. Chi entra come socio sa che senza fare nient’altro e senza rimetterci può portare dei benefici alla collettività. Chi invece intende cogliere l’occasione del finanziamento a fondo perduto del 40% dal PNRR per un nuovo impianto fotovoltaico può farlo già adesso.”
Il percorso, tuttavia, non è stato semplice. “La parte più difficile è stata capire una normativa in continua evoluzione - ammette Luise -. Per mesi abbiamo atteso il decreto attuativo, e non è stato facile spiegare ai cittadini un progetto ancora incerto nei dettagli. Inoltre, molti si tirano indietro perché il ritorno economico è limitato. Inizialmente hanno aderito soprattutto persone di mezza età o anziane, mentre i giovani hanno avuto bisogno di più tempo per capire e valutare l’iniziativa. Adesso stiamo andando avanti e contiamo di aggiungere anche l’impianto fotovoltaico del nuovo teatro comunale.”
Oggi la comunità è in attesa del via libera definitivo dal Gestore dei Servizi Energetici (GSE), dopo aver aperto il conto corrente presso Banca Etica e completato tutta la documentazione. “Siamo pronti - assicura Morbiato -: appena arriverà l’ok inizieremo a misurare produzione e consumi. Abbiamo anche creato un gruppo di lavoro di cinque persone per gestire gli aspetti burocratici e fornire supporto a chi vuole costituire nuove CER. Il nostro obiettivo è arrivare a un centinaio di soci entro fine anno e coinvolgere anche altri produttori. Intanto negli ultimi mesi sono entrate anche diverse persone giovani, rispetto alla fase iniziale.”
Albignasego, così, si candida a diventare un modello per le comunità energetiche locali, capace di unire sostenibilità ambientale e inclusione sociale. “La transizione ecologica - conclude Luise - è un percorso collettivo: vogliamo formare nuovi volontari e giovani, perché la nostra CER non resti un’esperienza isolata ma un punto di partenza per un futuro più equo e rinnovabile.”
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