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“Progetto ambizioso, ma servono regole chiare, da valutare impegno economico e risvolti legali”

Limena sta studiando la possibilità di attivare o accedere ad una CER

“Progetto ambizioso, ma servono regole chiare, da valutare impegno economico e risvolti legali”

Un incontro sulle comunità energetiche organizzato qualche tempo fa a Limena

Il tema della transizione energetica entra nel dibattito anche a Limena, dove l’amministrazione comunale guarda con interesse alla possibilità di costituire una Comunità Energetica Rinnovabile (CER), ma con la consapevolezza che la strada è tutt’altro che semplice. “Le direttive governative sono molto interessanti - osserva l’assessore all’Ambiente Lorenza Sartori - ma la realizzazione pratica è complessa, perché il governo non ha ancora fornito indicazioni precise sulla forma giuridica da adottare. Non è chiaro, per esempio, se una CER debba configurarsi come associazione, fondazione o altro soggetto. Senza questo chiarimento, è difficile partire.”

Oggi, nell’area padovana, Albignasego è l’unico comune ad aver avviato ufficialmente una propria comunità energetica. “È un’esperienza importante - riconosce Sartori - ma anche costosa. Non è detto che tutti i comuni possano permettersi di sostenerne i costi iniziali e gestionali. L’idea è bella, ma va costruita con prudenza e realismo.”

A Limena, la complessità tecnica è anche evidente: sul territorio insistono tre cabine primarie, e la normativa impone che ogni comunità sia collegata a una sola cabina. “Questo rende difficile creare un’unica grande comunità - spiega Sartori -. Esiste la possibilità di una cosiddetta sovra-CER, un coordinamento che gestisca più comunità energetiche, una per ogni cabina, ma l’impianto complessivo diventa molto articolato.”

L’obiettivo dell’amministrazione resta quello di favorire l’autonomia energetica locale, coinvolgendo sia imprese che cittadini. “Mettere insieme l’energia prodotta da un’azienda con quella dei privati significherebbe ridurre fortemente l’impatto ambientale e creare zone energeticamente autonome. È un’idea che funziona sulla carta, ma nella pratica richiede strumenti chiari e un forte coordinamento. Le CER funzionano se tra i membri c’è equilibrio tra chi produce e chi consuma, e se i benefici economici vengono redistribuiti in modo equo.”

Per ora il Comune di Limena resta in una fase di studio. “Siamo favorevoli e intenzionati a percorrere questa strada - ribadisce Sartori - ma vogliamo capire bene tutti gli aspetti giuridici ed economici. A meno che non sia il Comune stesso a promuovere una fondazione, l’impegno economico non è ancora definito e non vogliamo fare il passo più lungo della gamba. Inoltre, le CER dei Comuni non possono avere scopo di lucro, e questa è un’altra questione che va chiarita.”

Un confronto con la Provincia di Padova, avvenuto a inizio anno, ha confermato l’interesse per il tema. “C’è la volontà di sostenere le comunità energetiche - conclude Sartori - ma servono norme stabili, strumenti finanziari adeguati e una regia comune. Solo così la transizione energetica potrà diventare davvero una realtà concreta anche per i nostri territori.”

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