Uno studio dell'Energy Policy Institute dell’Università di Chicago (EPIC) dimostra come a Treviso lo smog ci costi oltre 8 mesi di riduzione dell’aspettativa di vita.
E’ stato reso noto in questi giorni l’aggiornamento 2021 dell’indice della qualità dell’aria elaborato Energy Policy Institute dell’Università di Chicago (EPIC) spiega, ancora una volta, come l’inquinamento atmosferico da particolato (PM10) formato principalmente dalla combustione di combustibili fossili, è la forma più mortale di inquinamento atmosferico a livello globale. L’analisi va oltre e calcola l’effetto del mancato rispetto delle indicazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità sulla riduzione delle polveri sottili: ad esempio per ogni aumento di esposizione prolungata a ulteriori 10 microgrammi di PM2,5 per metro cubo di aria l’aspettativa di vita si riduce di circa un anno.
Lo studio va oltre e stima la riduzione dell’aspettativa di vita a causa dell’inquinamento atmosferico fino al dettaglio delle singole province dei vari Paesi.
Come è possibile notare dal report (disponibile qui:https://aqli.epic.uchicago.edu/the-index/ ) la provincia di Treviso è una di quelle che in Italia e in Europa registrano una riduzione più elevata dell’aspettativa di vita: 0,7 anni, pari a oltre 8 mesi.Si tratta della media provinciale del periodo di vita che ci viene “sottratto” a causa della mancanza degli interventi suggeriti dall’Organizzazione Mondiale della Sanità per contenere e ridurre lo smog nei nostri territori. La provincia di Treviso è in “buona compagnia” delle altre del Veneto (esclusa Belluno), di Pordenone, delle province lombarde (esclusa Sondrio), della maggior parte di quelle piemontesi e di Ferrara e Piacenza. Belluno e Sondrio, le altre province del Friuli-Venezia Giulia, del Piemonte e dell’Emilia-Romagna e quelle trentine si attestano su un gradino più in basso di questa non invidiabile classifica, insieme alla provincia di Genova. Per il resto d’Italia non viene rilevato una riduzione media della aspettativa di vita a causa della presenza di particolati nell’aria che respiriamo. Come è noto, infatti, la Pianura Padana è una delle aree più inquinate d’Europa (anche questo report lo conferma) a causa sia dell’inversione termica che schiaccia gli inquinanti verso il basso sia dal pluridecennale rinvio dei piani anti smog.
Non a caso, infatti, l’Unione europea ha recentemente condannato l’Italia per il mancato rispetto delle normative a difesa della salute dei cittadini, in materia di qualità dell’aria.
Questa condanna ha costretto anche la Regione Veneto a varare misure più restrittive per contenere lo smog nella prossima stagione fredda e il Comune di Treviso, come tutti gli altri, dovrà rispettare le decisioni della Regione nell’emanazione delle proprie ordinanze in materia. "Speriamo che, grazie anche al giro di vite a cui l’Europa ha costretto la Regione, le misure che deciderà l’amministrazione cittadina non si risolvano nella ormai consueta “ordinanza anti barbecue”. Purtroppo, in materia di politiche ambientali, questa giunta ci ha abituato molto più alle chiacchiere che agli interventi concreti, soprattutto quando si tratta di “disturbare” i cittadini. Ma non è con le deroghe e le scappatoie che si può affrontare un problema che, come dimostrano queste analisi, è questione letteralmente di durata della nostra vita" Gigi Calesso – Coalizione Civica per Treviso
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