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Quinto di Treviso: l’Oasi di Cervara apre anche in inverno

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Due finora le aperture straordinarie, ma da definire i nuovi progetti

Per la prima volta l’Oasi Cervara apre le porte ai visitatori anche d’inverno. Dopo il primo appuntamento del 13 gennaio, si replicherà il 10 febbraio. E di seguito verranno valutate eventuali altre aperture straordinarie. Al centro c’è il Sile e la natura circostante, pure se coperta di neve o brina. E poi ci sono sempre le cicogne, i gufi, i rettili e gli anfibi. “Il parco dell’Oasi Cervara ha un fascino incredibile anche in inverno”, assicura il direttore, Erminio Ramponi. In questo territorio che pare incantato l’unico limite è quello della fantasia. Nel frattempo si inizia anche a guardare al futuro. Alla fine dell’anno prossimo scadrà la convenzione ventennale attraverso la quale il Comune di Quinto ha concesso il territorio lungo il Sile alla fondazione Cassamarca, che a sua volta l’ha affidato alla Oasi Cervara Srl, guidata da Antonio Durante. La situazione è delicata perché sarà difficile che l’accordo possa essere confermato alle stesse identiche condizioni. Negli ultimi vent’anni è cambiato tutto. Prima Cassamarca era pronta a investire nell’Oasi. Adesso, invece, è tutto da verificare. Ma su una cosa sembrano tutti d’accordo: l’Oasi Cervara non può rischiare la chiusura. Negli anni è diventata la vetrina del Sile con i suoi 24 ettari di riserva naturali, di cui sei visitabili, che richiamano ogni anno 20mila persone, senza contare gli oltre 500 fotografi specializzati. E le cicogne sono ormai un vero e proprio simbolo: una decina sono all’interno della voliera, e queste ne richiamano altre di selvatiche che nidificano tutt’attorno. I primi cicognini sono già volati in Africa per passare l’adolescenza. Si attende che ritornino. Non possono arischiare di trovare chiuso. Mauro Favaro
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