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Treviso, facoltà di Medicina. Lanzarin: "Neanche un soldo è stato speso di quelli destinati ai servizi essenziali"

La replica dell'assessore regionale alla Sanità, Manuela Lanzarin, a Paolo Barbiero sulla questione dell'avvio della facoltà di Medicina e Chirurgia a Treviso

Manuela Lanzarin, assessore alla Sanità della Regione Veneto
Neanche un soldo proveniente dal capitolo dei Lea è stato speso per finanziare la Scuola di Medicina a Treviso. C’era un giudizio in corso e, quindi, non sarebbe stato nemmeno possibile dal momento che eravamo vincolati all’attesa della lettura da parte della Corte Costituzionale del provvedimento”. Così l’assessore regionale alla Sanità e ai Servizi sociali, Manuela Lanzarin replica a Paolino Barbiero ex segretario di CGIL Pensionati che, in un articolo pubblicato ieri dai quotidiani del Gruppo Gedi, accusa la Regione di aver impiegato per l’avvio della facoltà di Medicina e Chirurgia a Treviso fondi destinati ai servizi essenziali, sottolineando, inoltre, come il finanziamento poteva essere impiegato come compartecipazione delle famiglie degli anziani nelle Rsa.

L'impegno della Regione Veneto verso le famiglie e le Rsa

“Nessuno ha tolto alcunché ai servizi per gli anziani – prosegue l’assessore Lanzarine trovo inaccettabile che anche solo si ventili l’idea di una mancata attenzione della Regione verso le famiglie e la realtà delle Rsa. Nell’ultimo anno, infatti abbiamo deliberato ben 6 provvedimenti, per complessivi 45.908.401 euro di contributi straordinari in questo ambito”.

Treviso, facoltà di Medicina: un investimento per la sanità

“Trovo, infine, non utile giocare sulla contrapposizione tra servizi e facoltà di Medicina. A fronte della difficoltà a reperire professionisti della sanità che da anni soffriamo nelle nostre strutture, non è certo un depauperamento investire sulla formazione e la crescita di nuovi medici. L’obiettivo è sempre e soltanto quello di garantire servizi ai cittadini”.
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