Tra i presenti la signora Federica Haglich, un’esule da Lussinpiccolo, che ha portato la testimonianza del drammatico tentativo di fuga di suo zio Giovanni Zorovich.
Anche Mogliano Veneto non dimentica. Questa mattina, in Piazza Caduti a Mogliano Veneto si è tenuta la cerimonia commemorativa in ricordo delle vittime delle foibe e dell’esodo giuliano-dalmata. Alla deposizione di una corona di alloro ai piedi della targa in loro memoria, ha fatto seguito l’intervento del Sindaco Davide Bortolato, alla presenza delle Associazioni Combattentistiche e d’Arma, del Comitato 10 Febbraio, di una rappresentanza della Croce Rossa Italiana, dell’Associazione Mojan, della Pro Loco Mogliano, della Protezione Civile, di UNUCI e ANPI. (Continua dopo la gallery...) Presenti alla commemorazione in Piazza Caduti anche numerosi profughi giuliano, fiumano e dalmati residenti a Mogliano Veneto, oltre ad una rappresentanza degli studenti delle scuole superiori del Collegio Salesiano Astori accompagnati dalla Preside. Tra loro, la signora Federica Haglich, un’esule da Lussinpiccolo, che ha portato la commovente testimonianza del drammatico tentativo di fuga di suo zio Giovanni Zorovich e la storia coraggiosa della fuga dall’isola di suo zio Anton, con sei bambini piccoli al seguito, compiendo l’attraversata dell’Adriatico in barca a vela senza motore. Durante il suo discorso il sindaco di Mogliano ha dichiarato: "Rinnovare il ricordo di quei drammatici eventi ci deve fortificare nella convinzione che non ci può essere un futuro comune tra i popoli se non all'insegna del riconoscimento reciproco, della convivenza pacifica, dell'amicizia, del superamento di qualsiasi barriera politica, culturale ed etnicae nella piena affermazione della libertà e della democrazia".
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