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15.07.2022 - 18:44
Sono ormai passati più di 10 anni da quando, durante la seconda amministrazione Gobbo, venne approvato un progetto (parzialmente finanziato dalla Regione), un polo logistico di interscambio tra i mezzi pesanti di trasporto merci per il “passaggio” delle stesse su mezzi leggeri e non inquinanti destinati a distribuirle nel territorio cittadino.
Il polo avrebbe dovuto trovare posto nell’area Treviso Servizi a San Giuseppe: non se ne fece niente perché il bando per l’assegnazione dell’incarico di gestione del polo logistico non ebbe riscontro positivo.
La stessa amministrazione Conte ha pensato a un intervento in materia, ipotizzando la realizzazione al park Miani di una struttura per il passaggio delle merci (ma solo quelle destinate al centro storico) dai mezzi pesanti a cargo bike elettriche non inquinanti che ne avrebbero assicurato la consegna al destinatario.
La buona notizia riguardava solo il centro storico: cargo bike al posto dei furgoni che emettono gas di scarico significa minore inquinamento, meno traffico veicolare e più sicurezza per pedoni e ciclisti.
Ma con il PUMS la situazione cambia ancora perché (è uno degli aspetti che balza all’occhio a una prima lettura della “Relazione di Piano”) la piattaforma di interscambio ai limiti del territorio cittadino sparisce completamente.
Come è possibile notare dalla lettura dell’allegato stralcio, infatti, la scelta è quella di puntare su:
“1. Una regolamentazione delle modalità di accesso alla ZTL per i mezzi commerciali progressivamente più “stringente” in funzione delle caratteristiche dimensionali ed ecologiche dei mezzi, in primo luogo con una riduzione delle fasce orarie (da preferire alla riduzione degli spazi di sosta per il carico/scarico). Tale tipo di provvedimento è descritto in seno ai provvedimenti sulla ZTL (cfr. Paragrafo 7.2 e seguenti).
2. La predisposizione di spazi attrezzati e servizi a supporto di una distribuzione delle merci con cargo-bike o altri sistemi ecologici, che non saranno sottoposte alle medesime limitazioni di cui al punto precedente.”
In buona sostanza, l’obiettivo di “fermare” i mezzi pesanti al limitare del territorio cittadino (in corrispondenza con lo sbocco delle arterie principali di traffico) viene escluso nelle prospettive del PUMS, a favore di interventi sicuramente interessanti ma che riguardano prevalentemente sulle zone a traffico limitato (anche se non necessariamente solo del centro storico).
A mio avviso si tratta di un passo indietro pesante rispetto a una soluzione che era stata tracciata non dalla vituperata amministrazione di centrosinistra (che ha la responsabilità di non averla ripresa) ma da una “normalissima” giunta Gobbo, sicuramente non formata da comunisti-ambientalisti-estremisti.
Gigi Calesso - Coalizione Civica per Treviso
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