L'intervento al canale delle Convertite di Treviso rientra nel programma europeo per l’elaborazione di politiche comuni collegate al rischio alluvioni.
Rinaturalizzare il territorio e i corsi d’acqua anche in ambito cittadino. Questo il significato, secondo il sindaco Mario Conte, dell’importante intervento pilota che ha portato alla scopertura di un tratto del canale delle Convertite, a due passi da Porta San Tomaso e da Borgo Mazzini, oggi interrato per circa due chilometri e che riaffiora in via Emiliani. Un intervento (costo totale del progetto 397mila euro, di cui quasi 310mila dal Comune e il resto finanziato nell’ambito del programma Veneto Adapt) che rientra nell’ambito di un programma europeo per l’elaborazione di politiche comuni collegate al rischio alluvioni per le città del Veneto centrale, basato sulla progettazione di una rete di infrastrutture per aumentare il volume di invaso per il trattenimento delle acque meteoriche. Il progetto è partito dall’analisi delle mappe ottocentesche: si è arrivati così a determinare il corso originario del canale e la sua riapertura all’interno del cortile retrostante la chiesa di Santa Maria Maddalena.
I lavori al Canale delle Convertite
L’operazione è consistita nella demolizione delle superfetazioni, la razionalizzazione dei ponticelli di accesso al fabbricato, il restauro e la pulizia delle sponde del canale, la costruzione di nuove sponde in calcestruzzo armato e il successivo rivestimento in mattoni facciavista realizzati a mano, la realizzazione di una discesa al canale che ricordano le antiche “lavandere” con il piano in pietra d’Istria Orsera, nuovi ponticelli in legno massello e acciaio. “Grazie alla disponibilità di Israa, ente proprietario dell’area circostante, è stato sottoscritto un accordo che permetterà l’uso pubblico dell’area in orario diurno, in modo che ogni cittadino possa visitare quest’angolo finora nascosto della nostra città”, ha spiegato Conte, che ha definito l’operazione un’inversione di tendenza in perfetta sintonia con la propensione di Treviso “Città d’acque”. E il presidente di Israa Mauro Michielon ha annunciato che entro la fine dell’anno l’istituto predisporrà un varco per permettere ai trevigiani l’accesso all’area pedonale (una superficie di circa 1.200 metri quadrati) anche da Borgo Mazzi
Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter