Inaugurata il 15 settembre, l’esposizione monografica sull’artista trevigiano sarà visitabile fino al 15 gennaio.
Un maestro ingombrante con cui fare i conti in vita (Tiziano) e un grande artista con cui dividere il palcoscenico nel 2022 a Treviso (Canova). Paris Bordon sembra destinato a guadagnarsi fino in fondo ogni riflettore che si accenda su di lui, ma al Museo Santa Caterina dal 15 settembre sta senza dubbio brillando di luce propria. Sono state le oltre 1.200 presenze in poco meno di otto ore a consacrare l’esposizione che celebra il genio dell’allievo di Tiziano definito dallo storiografo veneziano Marco Boschini il “Divin Pitor”, termine che ha usato solo per Raffaello e Tiziano. (Continua dopo la gallery...) Un corpus di 41 dipinti e disegni preparatori tra mito, sacro e profano che farà meravigliare trevigiani e non fino al 15 gennaio 2023. L’amministrazione cittadina completa così il programma delle grandi mostre d’arte promesse entro il compimento del mandato.
Il sindaco Mario Conte: "Qualcuno guarda già a Treviso come un modello a cui ispirarsi”.
“Ho mantenuto la promessa di due grandi mostre in contemporanea a Treviso”, ha dichiarato durante la conferenza stampa di apertura il sindaco Mario Conte, che ha sottolineato la tenacia nel portare a termine il progetto nonostante la pandemia. L’inaugurazione della mostra dedicata al pittore, nato a Treviso nel 1500 e morto a Venezia nel 1571, è infatti slittata da febbraio a settembre. L’obiettivo dell’amministrazione, ha spiegato il primo cittadino, è “tornare a emozionare i cittadini e renderli protagonisti della crescita culturale della città nella consapevolezza che qualcuno guarda già a Treviso come un modello a cui ispirarsi”.
L'assessora alla cultura e al turismo Colonna Preti: "Bordon ha contribuito a rendere Treviso famosa"
L’assessora alla cultura e al turismo Lavinia Colonna Preti ha messo l’accento su “un traguardo che è punto di partenza” e sul grande salto di qualità per la città dal momento che la mostra è arrivata addirittura sulle pagine del Guardian. “Bordon è un artista trevigiano che non si è mai dimenticato della sua città, contribuendo nel Rinascimento a rendere Treviso famosa”, ha ricordato l’assessora. La rassegna – ideata da due curatori internazionali come Simone Facchinetti, professore Associato all’Università del Salento, e Arturo Galansino, direttore della Fondazione Palazzo Strozzi a Firenze – è promossa dalla Città di Treviso, dai Musei Civici e dalla Regione del Veneto. Accanto a loro Marsilio Arte, Intesa Sanpaolo, Camera di Commercio Treviso-Belluno-Dolomiti, Gruppo Save-Aertre e Consorzio Tutela Prosecco DOC. Nell’attesa di capire se a spuntarla sarà Canova oppure Bordon, non resta che godersi lo spettacolo dell’arte e di due grandi mostre che contribuiscono a rendere ancora più attrattiva il capoluogo della Marca. Un percorso articolato in otto sezioni tematiche Il percorso della più ampia monografica mai realizzata finora su Bordon è articolato in otto sezioni tematiche: Eredità di Tiziano, Fortuna storica, Ritratti, Mitologie, Eros, Invenzioni di Paris, Quadri di devozione privata, Opere devozionali e pale d’altare. Accanto sono collocate testimonianze di Pietro Aretino, Giovanni Battista Cavalcaselle, Luigi Lanzi, Carlo Ridolfi, Giorgio Vasari, che attestano la fortuna critica del pittore. I prestiti provengono dai più prestigiosi musei del mondo, tra i quali la National Gallery di Londra, il Louvre di Parigi, il Kunsthistorisches Museum di Vienna, l’Ashmolean Museum di Oxford, le Gallerie degli Uffizi di Firenze e i Musei Vaticani. Tra i pezzi forti in mostra la pala monumentale “San Giorgio uccide il drago”, dipinta per la chiesa di San Francesco a Noale e oggi conservata ai Musei Vaticani, che l’hanno “prestata” alla mostra dopo un accurato restauro. Non mancano però nemmeno i soggetti erotici, donne in particolare, spesso rappresentate in vesti mitologiche e con una bellezza dai tratti androgini. Un itinerario di confronti, curato dal direttore dei musei cittadini, Fabrizio Malachin, permette, infine, di riscoprire i capolavori di Paris Bordon custoditi all’interno della Pinacoteca del Museo Santa Caterina con documenti inediti e rimandi alle opere disseminate a Treviso e in Veneto. Sensuali ritratti femminili, rappresentazioni mitologiche, scene sacre delle grandi pale d’altare e piccoli dipinti destinati alla devozione: tutte le stagioni del “Divin Pitor” sono documentate per un Paris Bordon a tutto tondo che richiede (e merita) spazio. Marika Andreoli
Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter