La tradizionale consegna delle Benemerenze Sportive 2019 assegnate dal Coni, e rinviata lo scorso anno a seguito dell'emergenza Covid-19, ha avuto luogo presso la Fornace Carotta di Padova.
Gli atleti sono stati premiati con medaglie d’oro, d’argento e di bronzo a seconda del loro merito sportivo, ma questa giornata non è stata dedicata solo a loro. Infatti sono state assegnate le palme di bronzo al merito tecnico agli allenatori e le stelle di bronzo al merito sportivo alle società e ai dirigenti più meritevoli. A presentare la cerimonia l'assessore allo sport Diego Bonavina: "Pochissimi di quelli che fanno sport ai nostri livelli diventeranno dei campioni ma non è questo quello che vogliamo. Quello che vogliamo è formare delle ragazze e dei ragazzi per un futuro migliore, uomini e donne migliori per la nostra società". Ha poi preso la parola Dario Vettorato, Delegato Provinciale del C.O.N.I. referente per Padova, che ha elogiato i campioni per aver portato prestigio alla città fuori dai confini nazionali: "Avete lavorato tantissimo. Noi ci siamo lustrati gli occhi con questi risultati a livello internazionale. Nel nostro piccolo riusciamo a essere un cardine importante del mondo sportivo". Il nuovo Presidente del Comitato Regionale CONI Veneto, Dino Ponchio, ha sottolineato invece l'importanza delle istituzioni nel supporto della pratica sportiva, soprattutto a seguito della pandemia Covid: "Ci serve l’aiuto delle istituzioni e devo dire che lo si è cominciato a vedere. Con grande soddisfazione già in maggio abbiamo fatto dei presidi in tutte e 7 le piazze principali del capoluogo per sensibilizzare le pubbliche amministrazioni sul fatto che lo sport di base stava morendo. Si sono mossi molto. Si è mossa la Regione fornendoci 20.000 tamponi e una base di 500.000 per la gestione degli impianti. Si sono mossi anche i comuni. Mi piace ricordare Vicenza, Verona, Treviso ma cito in modo particolare Padova per l’assegnazione di un milione e mezzo alle società sportive. Quindi abbiamo avuto riscontro e ne aspettiamo ancora perché la crisi è molto alta. Abbiamo momenti di dimenticanza della pratica sportiva (abbandono) da parte dei giovani fino a 40-45% nel nuoto giovanile, ma anche pallavolo e pallacanestro soffrono di circa 15-20% ragazzi in meno”. [embed]http://youtu.be/Pxpr7ph8u8I[/embed]
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