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Spari alla professoressa di Rovigo, Rossini: "La mancanza di rispetto non deve essere protetta"

L'indignazione del consigliere Rossini raggiunge studenti, genitori e forze politiche: "L’auspicio è che la scuola si affidi ad un legale per tutelare e difendere l’immagine dell’Istituto e della professoressa"

"Oggi (ndr. ieri) la Preside dell’Istituto rodigino è a Roma convocata dal Ministro dell’Istruzione e le domande che vengono spontanee sono più di una". A parlare è il consigliere del Comune di Rovigo, Antonio Rossini. "Alla luce dei fatti emersi nei mass-media - spiega il consigliere rodigino - non ho letto una acclarata risonante solidarietà nei confronti dell’insegnante con iniziative anche pubbliche di rilievo nell’immediatezza del spregevole fatto da parte di tutto il mondo scolastico, neanche l’adozione di forti, duri , esemplari provvedimenti nei confronti degli alunni, e, nemmeno che l’Istituto abbia denunciato alle autorità giudiziarie competenti il fatto di matrice penale e civile che ha leso l’immagine della Scuola oltre quello dell’insegnante". "Per non parlare dei genitori, di cui per quanto appreso dalla trasmissione televisiva delle Iene solamente uno di loro è disposto a chiedere scusa - continua Rossini -. Se così è sarebbe da chiamare in correità anche i genitori che non ritengono di scusarsi con la Professoressa, se è questo l’esempio che danno ai propri figli non chiediamoci più quali sono i motivi psicologici e sociologici che hanno portato gli studenti con predeterminazione ad architettare con tanto di ripresa video l’umiliazione, lo sberleffo, la ridicolizzazione non solo dell’insegnante ma della Scuola stessa". "L’auspicio è che la scuola si affidi ad un legale per tutelare e difendere l’immagine dell’Istituto e per supportare l’azione legale della Professoressa, alla quale non solo va tutta la mia vicinanza ma consiglio di non ritirare la denuncia anzi di integrarla con i fatti emersi nel servizio delle Iene". "Siamo invasi da una cultura con velleità intellettuali di giudizio che arriva anche a trovare l’occasione, davanti ad un evento condannabile senza se e senza ma, di paventare una male gestio della classe da parte della professoressa - prosegue Rossini - tale da apparire incapace e poco empatica con gli alunni, e, quindi, a differenza di altri professori, di non gestire al meglio la classe oltre a una velata critica di non avere tenuto il misfatto all’interno dell’istituto scolastico". "La bellezza del saper tacere al momento opportuno non è mai stata lodata a sufficienza, ma si sa gli intellettuali di sinistra sono spesso pronti a dare lezioni di vita anche davanti a un simile episodio che va ben oltre alla maleducazione - aggiunge il consigliere -. Non dobbiamo stupirci, più volte abbiamo visto che abbiamo leggi volute dalla sinistra dove si garantisce di più chi spara rispetto a chi riceve il proiettile, quante persone hanno processi per eccesso di legittima difesa solamente perché si sono difesi sentendosi in pericolo? Bisognerebbe invece chiedersi come mai ci sono giovani ragazzi che non hanno più rispetto del ruolo dell’insegnante, con quali valori sono cresciuti questi ragazzi, con quali modelli educativi".
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