La storia giudiziaria del dipinto e le indagini dei carabinieri iniziano nel giugno del 1999 in un palazzo nobiliare veneziano

Recuperato dai carabinieri del nucleo tutela patrimonio culturale di Venezia il dipinto
di Geerards Jasper “Natura morta con nautilus, limoni, prosciutto e calice” di cui si era persa ogni traccia dal 1999. La preziosa opera seicentesca è stata consegnata questa mattina al
Direttore Regionale Musei del Veneto, Daniele Ferrara, dal
Comandante del Nucleo Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale di Venezia, Magg. Emanuele Meleleo e sarà esposta
al Museo di Palazzo Grimani.
(Continua dopo il video...) https://youtu.be/woHUofF40Vc La consegna è avvenuta alla presenza del Prefetto Michele Di Bari, dell’assessore del Comune di Venezia Elisabetta Pesce, del Soprintendente A.B.A.P. Fabrizio Magani, del Comandante Provinciale dei CC Gen. B. Nicola Conforti, del Comandante del Gruppo CC Tpc di Monza Ten. Col. Giuseppe Marseglia, di funzionari del MiC e rappresentanti di istituti universitari e di ricerca.
L'opera
Il dipinto, olio su tavola, cm 59x74, rappresenta su un piano di appoggio un florilegio di prodotti della terra e dell’uomo, tra i quali spicca una grande conchiglia
nautilus, che si riflette su una guantiera. L’opera è firmata sul bordo del tavolo ‘
JG fecit’.
Il pittore (1620 forse Anversa – 1654 Amsterdam) è uno degli artisti più rappresentativi nel campo della natura morta durante il periodo dell’oro della pittura olandese, specializzato sugli ornamenti, composizioni su tavolo, drappi.
Le indagini
La storia giudiziaria del dipinto, e con essa
le indagini del Nucleo TPC di Venezia, iniziano nel
giugno del 1999 presso un palazzo nobiliare veneziano. Un antiquario olandese, proprietario del bene, è vittima di una
truffa nella quale gli viene sottratto il dipinto: egli, come altri antiquari italiani e stranieri, aveva consegnato nelle mani di alcuni soggetti importanti opere d’arte affinché fossero vendute. Presto, tuttavia, si accorse di essere stato privato dell’opera e che i titoli di pagamento ricevuti erano scoperti. Le prime indagini
individuarono i responsabili della truffa e le loro responsabilità penali. Furono recuperate diverse opere, ma non il prezioso dipinto di Geerards Jasper. L’antiquario, tuttavia, ottenne un indennizzo dalla polizza assicurativa dallo stesso stipulata. Il Comando CC TPC vanta la gestione della
“Banca dati dei beni culturali illecitamente sottratti”, presso cui la truffa in questione era stata censita. La Banca Dati, prevista dal ‘
Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio’ e istituita nel 1980, è oggi il database di settore più grande del mondo, disponendo del censimento di oltre 8.000.000 di beni, tra cui circa 1.300.000 opere da ricercare. Grazie a tale strumento, nel giugno del 2018 i Carabinieri dell’Arte individuavano
il dipinto in vendita in una casa d’aste in Germania. Per i
beni d’interesse artistico, opera di autore non più vivente e la cui esecuzione risalga ad oltre 70 anni, il cui valore sia superiore a euro 13.500, come nel caso del dipinto in questione, il “
Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio” prevede che gli stessi possano lasciare il territorio nazionale solo con apposita autorizzazione, rilasciata dagli
Uffici Esportazione del
Ministero della Cultura. I responsabili dell’esportazione di tali beni, avvenuta senza autorizzazione, commettono il reato di “
Uscita o esportazione illecite di beni culturali”, dal marzo dell’anno scorso compreso nel novello Titolo VIII
bis del Codice Penale “
Dei Delitti contro il patrimonio culturale”. Individuato il bene in asta in Germania, il Nucleo CC TPC di Venezia ha avviato così nuove indagini, che hanno accertato che
il dipinto di Geraard Jasper aveva lasciato il territorio italiano senza la prevista autorizzazione. Inoltre, la
Rogatoria Internazionale, disposta dalla
Procura della Repubblica di Venezia su richiesta del Nucleo TPC, permetteva di individuare il soggetto responsabile dell’illecita esportazione del dipinto in Germania, il quale aveva dato il mandato a vendere alla casa d’aste tedesca. Durante l'asta il dipinto rimase invenduto, e mentre erano ancora in corso le indagini, l’opera rientrava in Italia e veniva posta in vendita da una casa d’aste lombarda. Così nel dicembre del 2021 i Carabinieri TPC di Venezia recuperarono finalmente il dipinto, sequestrandolo e avviando un’ulteriore fase delle indagini coordinate dalla
Procura della Repubblica di Brescia. L’azione investigativa è proseguita nella ricostruzione a ritroso dei
passaggi di mano dell’opera: dopo la truffa a Venezia, il dipinto fu oggetto di ricettazione e di una notevole ‘peregrinazione’ in varie regioni italiane e poi all’estero. Ulteriore e qualificata identificazione del bene, mediante analisi storico-artistiche e strumenti scientifici di settore, è stata effettuata dai funzionari storici dell’arte della
Soprintendenza A.B.A.P. per il Comune di Venezia e Laguna, che collabora strutturalmente con il Nucleo TPC di Venezia. In particolare, i funzionari della Soprintendenza hanno, tra l’altro, collaborato con il Militari del Nucleo TPC nella comparazione del dipinto sequestrato con il medesimo oggetto della truffa iniziale. A conclusione indagini, lo scorso febbraio il Tribunale di Brescia disponeva così la
confisca del dipinto e
la sua destinazione al Ministero della Cultura.
Le parole dell'assessore alla Sicurezza del Comune di Venezia Elisabetta Pesce
https://youtu.be/sDngHef3N9Y
Zaia: Grazie al Nucleo Tutela Patrimonio Culturale dell'Arma"

PADOVA 10–07-2023
Sede La Piazza- visita del presidente della Regione Veneto , Luca Zaia.
©NICOLA FOSSELLA
“L’arte è un brand e un simbolo identitario di Venezia e di tutta la regione. Non solo ogni impegno a sua tutela è per noi una strategia di difesa della nostra storia e del nostro patrimonio, ma siamo al fianco di tutti coloro che ogni si impegnano perché questo capitale sia protetto e mantenuto. Esprimo il mio ringraziamento e il mio plauso all’Arma dei Carabinieri per il recupero del dipinto ‘Natura morta con nautilus, limoni, prosciutto e calice’ di Geerards Jasper, da anni all’estero in seguito a un raggiro”. Così il
Presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, formula il suo apprezzamento ai Carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale di Venezia.
“Ora l’opera d’arte dalla firma e dal soggetto prestigiosi è in buone mani – conclude il Governatore -.
È una notizia che riempie il cuore in questi giorni che decine di migliaia di turisti scelgono la nostra regione, vero scrigno di tesori culturali”.